A- A+
Politica
Caldo record e tempeste esistono da sempre, basta col catastrofismo climatico

Ecco qualche ricordo …salutare:

 

1119 Fu vernata crudelissima che seccò quasi tutti gli alberi e le viti in modo che ne seguì un’estrema carestia e fame insieme con la peste degli uomini e degli animali e simile fame causata dal freddo fu nel 1126.

1135 Anghiari patì di tutte le cose necessarie al vivere per causa degli eccessivi caldi che si sentirono in tutta la Toscana in modo tale che tutte le biade mancarono e seguitò per quello una fame inaudita e riscaldossi in molti luoghi tanto la terra che svampava fuoco che ne nacque una crudelissima peste per la quale Anghiari rimase quasi spopolata, come si cava dai discorsi del Brancaleoni.

1162 Raccontasi per cosa incredibile che in Anghiari cadde pe r12 volte neve, la quale afflisse gli uomini miserabilissimamente, ma ancora le viti e gli alberi e abbruciò tutte le sementi della terra, che niente rimase nel nostro contado da che ne derivò crudelissima carestia la quale nel tempo di tre anni che durò, distrusse quasi tutto il paese.

1233 Si aggiunsero disgrazie e travagli in Toscana e nel contado di Arezzo e Anghiari, in tanta inòpia di viveri e nominatamente di vino, che fu necessario privandosi quasi di tutta l’allegrezza delle nozze, celebrare con l’acqua.

1234 Freddo grandissimo per tutta la Toscana e nel nostro paese ghiacciarono i fiumi Tevere e Sovara in modo che molti molini per 2 mesi non poterono macinare e li vini gelarono nelle botti e le viti e gli alberi si seccarono e gli uomini ghiacciati nel letto furono trovati morti . A questi mali aggiungesi la carestia e la peste. Molti lupi entrati nelle città furono presi e impiccati.

1269 Grandi piogge, crebbero tanto i fiumi per le piogge che seguì la carestia e allagarono le due pianure del Tevere e della Sovara con rovina di infiniti edifici, di molini e di cose.

1272 Piogge per tre mesi (giugno, luglio, agosto). Quasi continuamente, la stagione seguitò con tanto caldo e con tanto asciuttore che per tutto novembre s’era con molta difficoltà seminato. Da questo reo principio successe pessimo fine, perciò nella primavera uscì fra il grano che molto rado era nato, tanta copia di trifoglio che di veccia, che l’arse e lo soffocò tutto

1281 Grande abbondanza di vino per tutta la Toscana e molte viti rimasero a vendemmiarsi e davasi ai porci l’uva in luogo delle ghiande.

1286 Carestia per la sterilità della terra in Anghiari, poiché dal principio di novembre sinioa tutto gennaio non era piovuto né messa neve. In febbraio grossa nevicata di oltre un braccio e più una durata pochi giorni a marzo e aprile continuo asciutto e proseguì nel mese di maggio. Derivò carestia e fame e le piogge a fine maggio portarono tanta granagione con raccolti abbondanti.

1302 Carestia per stagione contraria e morti per fame.

1318 A settembre piovve tanto che il Tevere crebbe stranamente e traboccò allagando molta pianura e portò via case, terreni, bestiame e uomini.

1319 – 1320 Carestia a seguito dei terreni resi incolti per l’allagamento.

1322 Nel mese di novembre, dicembre e gennaio invernata terribile con grossissime nevicate. La popolazione fuggì per fame da Anghiari verso Arezzo e la Maremma.

1323 Gran freddo e vento alla fine del mese di agostoe fino a settembre con infermità nella gente con febbri grandissime e dolori di testa. Causò 60 morti.

1329 Quando il pianeta Saturno è nel fine del segno del Cancro insino al ventre del Leone, scrive Giovanni Villani che è seguito infallibile che in Toscana ha da esser carestia, il che fu l’anno 1329 per tutta la Toscana gravissima carestia di vettovaglie, tanto che in Anghiari cosa nuova alla memoria, valeva lo staio del grano soldi 35. Alla carestia dei viveri le più volte successe la peste.

1330 Piovve il 25 ottobre un’acqua salutifera a tutti i frutti della terra e poiché cinque mesi continui s’era desiderata la pioggia, s’ebbe in luogo di miracolo.

1332 Per tutta la Toscana diluviò di acqua sì grande che le città del piano rimasero sommersea Firenze e rovinò alcuni ponti sull’Arno e molte case e botteghe riempì di loto e gran parte delle mercanzie si guastarono. Anghiari non patì perché posta nel poggio, ma nel piano il Tevere e la Sovara usciti dal letto traboccarono e fecero danni alle culture, molte persone affogarono.

1347 Anno di carestia e fame, il popolo mangia l’erba dei campi e causa malattia.

1348 La peste provoca altissima mortalità in Anghiari.

1353 Grande diluvio d’acqua in giugno che rovina tutti i grani e le biade nel contado di Arezzo e particolarmente nel piano di Anghiari e il 14 di giugno cominciò a soffiare un vento australe con tanta furiosa tempesta che ogni cosa abbatté e spianò in terra e dei grani già maturi rimasero solo le reste. Guastassi le viti, gli alberi e molte fabbriche rovinarono, ma restato il vento fu un caldo eccessivo che il residuo dei grani e delle biade li fece restringere e insanire generando inaudita carestia per tutta la Toscana.

1355 Inverno freddissimo e da novembre a marzo il tempo fu sempre sereno e freddo e le nevi che erano cadute prima si mantennero per più di tre mesi. Il Tevere e la Sovara ghiacciarono e l’otto di marzo cominciarono le piogge dolci e utili per la terra.

1418 La pioggia smisurata allaga il piano e fa traboccare i fiumi, non si può seminare e la successiva carestia dura per anni.

1436 Francesco Sforza è nella piana di Anghiari. Un diluvio danneggia il suo esercito.

1442 Siccità in Anghiari ed in tutta la Toscana non si poteva seminare.

1444 Il 4 di agosto tempesta di venti scoperchia il tetto del cassero e del palazzo del Vicario. Ci sono molti feriti.

1457 23 agosto una tempesta di acqua e vento abbatte alberi e scoperchia i tetti nel contado di Anghiari.

1471 Per ottobre si abbatte un’alluvione e crolla il ponte sulla Sovara.

1491 Grande freddo, gela la fonte di Mercatale.

1513 4 di luglio, terribile grandinata distrugge tutto e muoiono molti animali, poi segue la siccità fino a novembre.

1528 Una grandinata provoca carestia.

1544 Piogge smisurate provocano alluvioni da ottobre a tutto l’inverno con straripamenti dei fiumi ed allagamenti.

1557 Grandi alluvioni in Toscana e ad Anghiari e nella pianura gravi danni ai molini. Morirono uomini e animali.

1602 Inverno freddissimo, ghiacciò l’Arno a Firenze, s’infransero i vetri ghiacciati. Si ghiacciarono il vino e l’inchiostro.

1609 Caddero chicchi di grandine in Anghiari di due libbre l’uno. Morirono uccelli e animali nei campi. Seguì carestia nei contadi.

Avete provato a trovarvi con quelle popolazioni, in certe situazioni? Esistono documenti con testimonianze simili sulle inclemenze climatiche in altre regioni. Forse una raccolta generale, sarebbe ancora più istruttiva e tranquillizzante, insieme, ovviamente, a una serena valutazione scientifica del problema delle previsioni. Ma non morirebbe l’eterno ritornello “Le stagioni non sono più quelle di una volta!” Per un collega che ama lamentarsi (“Oggi sembra che mi abbiano menato. Tutta colpa del clima impazzito. Le stagioni non sono più quella di una volta…”) aggiungo ai suoi ritornelli: “Anche le salite non sono più quelle di una volta. Sono sempre più "pendute" e faticose...”.

 






in evidenza
Matteo Berrettini is back, che balzo in classifica Atp: oltre 30 posizioni

Così è rinato il tennista azzurro

Matteo Berrettini is back, che balzo in classifica Atp: oltre 30 posizioni


in vetrina
Un racconto sulle assurdità del nazismo: la recensione di Ferrovie del Messico

Un racconto sulle assurdità del nazismo: la recensione di Ferrovie del Messico


motori
Luca de Meo CEO Renault: "serve flessibilità per la transizione ai veicoli elettrici"

Luca de Meo CEO Renault: "serve flessibilità per la transizione ai veicoli elettrici"

Testata giornalistica registrata - Direttore responsabile Angelo Maria Perrino - Reg. Trib. di Milano n° 210 dell'11 aprile 1996 - P.I. 11321290154

© 1996 - 2021 Uomini & Affari S.r.l. Tutti i diritti sono riservati

Per la tua pubblicità sul sito: Clicca qui

Contatti

Cookie Policy Privacy Policy

Cambia il consenso

Affaritaliani, prima di pubblicare foto, video o testi da internet, compie tutte le opportune verifiche al fine di accertarne il libero regime di circolazione e non violare i diritti di autore o altri diritti esclusivi di terzi. Per segnalare alla redazione eventuali errori nell'uso del materiale riservato, scriveteci a segnalafoto@affaritaliani.it: provvederemo prontamente alla rimozione del materiale lesivo di diritti di terzi.