Politica

Caso Verdini, polemiche su Salvini. Ma non esiste il reato di fidanzamento

Di Pietro Mancini

Il PD e il M5S hanno chiesto una relazione in Parlamento del ministro delle Infrastrutture sulle accuse rivolte ai Verdini, indagati per corruzione

Salvini e il caso Verdini, montano le polemiche sulle "ombre" tra politica e business 

Il PD e il M5S hanno chiesto una relazione in Parlamento del ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, sulle accuse rivolte ad alcuni personaggi, tra i quali Denis Verdini e il figlio, Tommaso, indagati per corruzione e turbativa d’asta sugli appalti Anas.  

Di fronte alle pressioni dell’opposizione, anche Fratelli d’Italia si è schierata a sostegno della decisione di Matteo Salvini di non riferire in Parlamento sull’inchiesta. L’oggetto dell’inchiesta, tuttavia, con le ombre sugli incroci fra imprese e politica, è uno di quelli che tocca le corde di FdI, che ha fatto della lotta alla corruzione un cavallo di battaglia.

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Da parte dei difensori del leader della Lega-che non è indagato ed è legato, sentimentalmente, alla bella figlia di Verdini, Francesca-è stato osservato che nel bel Paese non esiste il reato di fidanzamento. E, a proposito di Denis Verdini, prima braccio destro di Silvio Berlusconi e poi vicino al suo concittadino, Matteo Renzi, molti condividono questo giudizio, vergato da Daniele Capezzone, direttore editoriale di “Libero”, che conosce bene l’ex parlamentare: “Non intendo farne una specie di versione toscana di Madre Teresa di Calcutta. Ma Verdini è una persona di solida cultura politica, migliore, umanamente e politicamente, della cattiva e ingiusta letteratura, che lo ha fatto diventare un soggetto liberamente massacrabile…Egli preferisce dare uno schiaffo davanti e non una pugnalata alle spalle…”.