Politica

Catasto, prova di forza del governo: la riforma fa infuriare (alcuni) partiti

La riforma del catasto diventa il muro da scalare per la delega fiscale, il cui approdo, nell'Aula della Camera, è previsto per il prossimo 28 marzo

"Oggi in commissione Finanze si e' consumato l'ennesimo atto di arroganza e protervia del governo che continua a dettare alla maggioranza l'agenda politica, calpestando il Parlamento. Troviamo surreale, per quanto allettante, la minaccia di far cadere il governo qualora la riforma del catasto non venisse approvata cosi' come e'. Se la maggioranza si volesse prestare a questo ricatto, Fratelli d'Italia sicuramente non ci sara': siamo sempre stati contrari a questa disposizione che si traduce solo in un aumento della pressione fiscale e auspichiamo che altrettanto facciano le altre forze di centrodestra. La riforma del catasto va stralciata subito", hanno dichiarato i deputati di Fratelli d'Italia della commissione Finanze, Marco Osnato, Galeazzo Bignami e Lucia Albano.

Se un sottosegretario, Maria Cecilia Guerra, "arriva al punto di evocare la fine dell'esecutivo se non si fa la riforma del catasto, allora il governo e' davvero alla frutta, tenuto in piedi dal Covid e, ora, dalla guerra in Ucraina. Mi domando se un governo privo di legittimita' popolare, nato su un'emergenza, abbia il diritto di effettuare riforme non condivise da tutte le forze politiche che lo sostengano. Mi domando se una democrazia parlamentare possa avere un governo che minaccia il Parlamento impedendogli di modificare i propri provvedimenti". 

"A maggior ragione se si tratta di leggi delega che, al pari dei decreti legge, spogliano il Parlamento della sua attivita' legislativa. Per entrare nel merito poi, la riforma del catasto di questi tempi forse non e' proprio indicata, ne' puo' essere considerata una vera emergenza da risolvere per rilanciare l'economia italiana. Si tratta infatti solo di uno strumento di cui lo Stato vuole dotarsi per incassare piu' soldi dai cittadini", ha notato il vicepresidente della Camera dei deputati Fabio Rampelli.