Politica
Centrodestra, la verità sull'incontro Berlusconi-Salvini ad Arcore
Berlusconi già stanco di Parisi? Ipotesi clamorosa: Giorgetti candidato premier
"Incontro molto positivo". Fonti qualificate e ai massimi livelli sia della Lega sia di Forza Italia definiscono così il faccia a faccia di lunedì sera ad Arcore tra Silvio Berlusconi e Matteo Salvini, accompagnato dal fidatissimo Giancarlo Giorgetti. Messi da parte i toni aspri di Pontida ("Non saremo servi di nessuno"), il segretario del Carroccio ha cenato nella residenza dell'ex Cavaliere: risotto di zucca e carciofi ("buonissimi", ha confidato Salvini in tarda serata) senza dessert finale ma soltanto con un "ottimo caffè" non corretto.
Menù a parte, i due leader del Centrodestra si sono trovati in sintonia sui prossimi passi quasi come ai tempi delle indimenticabili cene del lunedì sera ad Arcore di Umberto Bossi, quando si stemperavano le polemiche nel governo della CdL e si trovava quasi sempre "la quadra". Berlusconi ha detto chiaramente (bisognerà poi capire se è stato sincero fino in fondo) a Salvini che l'alleanza a cui pensa è quella con la Lega e Fratelli d'Italia. Non ci sono subordinate e non ci sono ritorni con Alfano e Casini e con Renzi. Insomma, il Patto del Nazareno - parola dell'ex Cav - è morto e sepolto.
Primo appuntamento il referendum costituzionale sul quale "Forza Italia farà la sua parte e senza tentennamenti per il no". Non solo. Berlusconi e Salvini hanno anche corcodato di iniziare a scrivere insieme il programma per le prossime elezioni politiche. I punti chiave saranno certamente la lotta all'immigrazione clandestina, la cancellazione della Legge Fornero (e quindi anche dell'Ape di Renzi), l'abolizione degli studi di settori, la flat tax uguale per tutti e la seria messa in discussione di questa europea e dei vincoli che stanno alla base soprattutto dell'euro. In politica estera, poi, piena convergenza sulla vicinanza alla Russia di Vladimir Putin. Quanto all'appartenenza di Forza Italia al Ppe della Merkel, l'ex Cav (Salvini d'accordo) hanno sottolineato come il Ppe non sia solo il gruppo della Cdu ma anche quello dell'ungherese Victor Orban, al quale la Lega si sente politicamente molto vicino (non solo sul tema dell'immigrazione).
Il nodo più spinoso è quello del leader e candidato premier. Secondo quanto risulta ad Affaritaliani.it, Berlusconi - almeno di fronte ai vertici leghisti - avrebbe manifestato non poche perplessità su come si sta muovendo Stefano Parisi. Pare che l'ex Cav lo abbia definito "senza quid", come fece con Angelino Alfano, e che, di fatto, "lo abbia in parte già scaricato". Ovviamente dal punto di vista ufficiale nessuno confermerà, pena l'implosione di Forza Italia, ma Berlusconi sarebbe decisamente più freddo sull'ex candidato a sindaco di Milano rispetto a qualche mese fa quando lo nominò per rilanciare il partito.
In cuor suo - assicurano fonti qualificate - l'ex Cav ancora pensa di poter essere lui il candidato per Palazzo Chigi, dopo aver ottenuto l'ok della Corte di Giustizia Ue chiamata a decidere sulla retroattività della Legge Severino, anche se su questo punto sia Salvini sia Giorgia Meloni hanno diverse riserve (la base leghista non lo accetterebbe mai). E se il candidato premier fosse un esponente del Carroccio? Scartata l'ipotesi del segretario (lo stesso Salvini preferirebbe fare il leader politico che detta l'agenda all'esecutivo), scendono le quotazioni dei Governatori Maroni e Zaia e, a sorpresa, si comincia far strada l'ipotesi Giorgetti.
La vera mente della Lega, "saggio" nominato da Napolitano a suo tempo e stimato anche a sinistra, è un uomo schivo che ha rifiutato la segretria federale del movimento dopo Maroni perché non ama apparire in pubblico e preferisce lavorare dietro le quinte. "Le cose cambiano", spiega ad Affaritaliani.it un fonte vicinissima a entrambi i leader del Centrodestra. "E Giorgetti sarebbe la persona perfetta. Leghista salviniano ma anche bossiano, economista, bocconiano, molto apprezzato da Berlusconi e da tutta Forza Italia, mai sopra le righe e sempre attento a non usare toni troppo forti". Insomma, un vero politico che potrebbe mettere insieme il Centrodestra.