Politica

Congresso Cgil, Landini invita Meloni. Fiom e compagni: "Pensati sgradita"

L'opinione di Giuseppe Vatinno

L'invito alla premier da parte del leader del sindacato è una riconciliazione ideologica o una provocazione?

Maurizio Landini invita la premier al congresso CGIL, ma molti "compagni" tuonano: "Meloni, pensati sgradita"

Il 19 marzo Maurizio Landini, leader maximo del maximo sindacato “de sinistra” italiano, ha invitato la premier Giorgia Meloni al 19esimo congresso CGIL che si terrà a Rimini.

Evento lunare, sidereo ed inusitato che turba “intellettuali, dotti, medici e sapienti” e che comunque energizza la scena politica come in un film di Quentin Tarantino, con la Meloni nelle vesti di Kill Bill.

L'invito di Landini a Meloni: riconciliazione ideologica o provocazione?

Difficile pensare ad una riconciliazione ideologica quanto piuttosto ad una provocazione, anzi ancor meglio ad un vampiraggio mediatico da parte dello scaltro sindacalista di un sindacato che suona ancora l’inno sovietico in celebrazione del suo nuovo comandante in Emilia Romagna, come è avvenuto solo qualche giorno fa.

In ogni caso la mossa di Landini lo fa sembrare un leader democratico ed aperto al confronto e soprattutto attira su di lui molta luce riflessa e si sa quanto sia ghiotto di egotismo.

Tuttavia questo giochetto di “a pranzo col nemico” presenta alcuni inconvenienti, proprio per il segretario che sembra una lumaca che striscia sul filo del rasoio e rischia di affettarsi da solo.