Politica
Conservatori-Ppe, l'asse decolla. E Macron si schiera contro la sinistra
Stoppato il “Nature Restoration law”, uno dei capisaldi del corposo Green deal europeo
“Tornare alle paludi, rimuovere argini e dighe dai fiumi, togliere la terra agli agricoltori e il mare ai pescatori. È la proposta di legge “green” votata ieri in Commissione Ambiente. Che non è passata per un voto” ha twittato Nicola Procaccini, copresidente del gruppo Ecr, e membro della commissione Agri al parlamento europeo, e responsabile del dipartimento ambiente per Fratelli d’Italia. Il fatto che i popolari europei e parte del gruppo di Macron e Renzi abbiano abbracciato le idee sostenute con coerenza e coraggio dagli esponenti di Fratelli d’Italia e dell’Ecr, mostra chiaramente come il dialogo incessante di questi mesi tra le forze di centrodestra europee, stia cominciando a dare qualche frutto.
Non è un mistero, infatti, che da alcune settimane, a Bruxelles, le posizioni dei popolari su temi caldi, come quello dell'ambiente appunto, dell’energia e dei migranti, si stiano avvicinando molto a quelle dei conservatori dell’Ecr. E il voto di martedì ne è stata una plastica conferma, con l’aggiunta di alcuni deputati di Renew. D’altra parte la legge contiene alcune direttive che non è esagerato definire bizzarre, come quelle di tornare alle paludi, oppure di lasciare che i fiumi corrono liberi per chilometri ( basta guardare quello accaduto in Emilia per definire una simile idea folle) o ancora che milioni di ettari di terreni coltivabili vengano lasciati a riposo, o come quella di lasciare centinaia di ettari di boscaglia e foresta alla più totale incuria, notoriamente da tempo considerata come una delle principali cause del dissesto idrogeologico del nostro paese.