Politica

Coronavirus,Amati: "Sì al vaccino obbligatorio.Seconda ondata?Sud impreparato"

di Clarissa Barone

Dopo La Piazza continua il dibattito (e lo scontro nel governo) sul vaccino anti Covid. L'intervista al Consigliere regionale della Puglia Fabiano Amati

Al governo continua il dibattito sull’obbligatorietà del vaccino anti Covid-19. Lo scontro è nato dopo l'intervista del direttore di Affaritaliani.it, Angelo Maria Perrino, al premier Giuseppe Conte durante la kermesse "La Piazza" in provincia di Brindisi a Ceglie Messapica. Il presidente del consiglio ha affermato che il vaccino potrebbe non essere obbligatorio, mentre il leader di Italia Viva Matteo Renzi ha chiesto il contrario. 

Affaritaliani ha intervistato sull'argomento Fabiano Amati, Presidente della Commissione regionale Bilancio, Finanza e Programmazione e consigliere regionale per la Puglia, nonché co-autore del libro "Vaccini e minori, tra disinformazione e falsi miti", scritto, tra gli altri, con la senatrice a vita Elena Cattaneo, farmacologa, biologa, accademica resa celebre dai suoi studi sulla malattia di Huntington e per le sue ricerche sulle cellule staminali.

Fabiano Amati, qual è la sua posizione sull'obbligatorietà (o meno) del vaccino?

Il vaccino è un presidio di prevenzione e in quanto tale deve essere obbligatorio, almeno in una prima fase. Solo un'ampia copertura vaccinale porterebbe all'immunizzazione e il concetto di libertà in tema medico-sanitario non esiste quando si tratta di fare ammalare gli altri. La Costituzione italiana prevede che, in presenza di una legge, l'obbligo a trattamenti sanitari può essere applicato. Ed è una nostra responsabilità proteggere i soggetti più sensibili e maggiormente esposti al nuovo coronavirus.

Negli ultimi giorni sono aumentati i casi di Covid in Italia, anche a causa degli ingressi dall'estero, l'Italia ha tutto sotto controllo?

E' importante che vengano incrementati i test. Solo il tampone garantisce il controllo sull'ondata dei nuovi casi in Italia dall'estero. Non è possibile pensare di poter mantenere sotto controllo i contagi solo con l'imposizione della quarantena e dell'affidamento fiduciario, e solo con test rapidi ed efficaci potremo contenere l'emergenza. Inoltre non può esserci il federalismo nelle misure di contenimento. Non è possibile che ogni comune o regione decida in autonomia come contenere l'espansione del contagio, perché altrimenti si rischia di cadere pericolosamente dal controllo sanitario alla propaganda politico-elettorale.

Se dovesse arrivare la temuta seconda ondata l'Italia sarebbe pronta?

No, non se dovesse verificarsi una replica della situazione febbraio-marzo, specialmente al Sud. Il problema principale è la mancanza di terapie intensive, perché abbiamo un grand gap infrastrutturale. Di fatto tutti gli ospedali dovrebbero contenere reparti a pressione positiva e negativa, e tutti i reparti dovrebbero essere modulabili per una deguato svolgimento di tutte le attività. Purtroppo non tutte le strutture ospedaliere comprendono questa modulabilità e questo è un grave problema che ancora l'Italia si trascina.

Ha preso parte alla stesura del libro "Vaccini e minori, tra disinformazione e falsi miti"  con Elena Cattaneo, come ha avuto inizio il progetto?

La collaborazione con la Professoressa Elena Cattaneo per il libro "Vaccini e Minori tra disinformazione e falsi miti", edito Codice edizioni, è nata durante la controversia sull'obbligo vaccinale, ancora prima del decreto Lorenzin. L'idea era quella di trasformare il dibattito in libro e l'obbligo vaccinale è il tema che ho personalmente trattato, mentre la professoressa Cattaneo ha curato la sezione scientifica. Tra i temi sviluppati c'è l'impegno per la tutela della salute pubblica, la vaccinazione e la libertà come dovere di non arrecare danno alla comunità.