Politica

Covid, mascherine, Oms, Arcuri: lo zampino del "volpino" D'Alema...

di Paola Alagia

La rete di relazioni del mai domo Massimo D'Alema è ancora estesa e non scalfita dal suo apparente disinteresse rispetto al tran-tran della politica

Di qualunque cosa si occupi, insomma, l’ex segretario dei Ds sembra una sorta di Re Mida al contrario. E’ stato così anche quando in un colloquio con Repubblica il 6 gennaio scorso si disse certo che la crisi di governo sarebbe rientrata: “Conviene a tutti, vedrete che presto si tornerà a parlare d’altro", disse. E furono le sue ultime parole famose, che fanno il paio inoltre con il suo esplicito endorsement all’avvocato del popolo. Sempre in quell’intervista, infatti, sentenziò, con tanto di riferimento ad un rivale storico come Renzi: “Non credo che possa passare per la mente di nessuno l’idea di mandare via da Palazzo Chigi l’uomo più popolare del Paese per fare un favore a quello più impopolare". Certo, di impopolarità anche D’Alema ne ha sempre saputo qualcosa: chi non ricorda il vibrante Nanni Moretti, in versione girotondino, quando in Piazza Navona, quasi 20 anni, sentenziò: “Con questi dirigenti non vinceremo mai”. A Baffino fischiarono certamente le orecchie.

Con Conte, comunque, i rapporti sono largamente consolidati. Probabilmente a partire già dalla caduta del Governo gialloverde: basti pensare a quando insieme si ritrovarono alla festa di Leu del settembre 2019. Di sicuro, l’uomo forte del Pci-Pds-Ds-Pd adesso benedice l’ultima impresa di Goffredo Bettini che sta lanciando il suo nuovo manifesto culturale. Così come tifa per un altro dalemiano doc, cioè Roberto Gualtieri, nella possibile corsa al Campidoglio. Insomma, c’è da vedere se tutti i cavalli su cui sta puntando adesso si riveleranno quelli giusti. Qualche perplessità è lecita. Ma Conte e Gualtieri facciano i dovuti scongiuri. Una cosa è certa, di D’Alema continueremo ad avere notizie. Perché lui continuerà a parlare o magari a sussurrare. Dirà qualcosa, anche se magari non di sinistra…