Politica

Crisi governo, Fortuna (Arc) ad Affari: "No a governicchi, si voti subito"

Marco Zonetti

Dopo Flavio Briatore e Sandro Riello, anche Silvio Fortuna si schiera a favore del voto in tempi brevi: "I governi tecnici sono ostaggi del Parlamento"

Dopo Flavio Briatore e Sandro Riello, un terzo grande imprenditore prende posizione riguardo alla Crisi di Governo e, in esclusiva ad Affaritaliani.it, esprime la propria opinione in merito. Si tratta di Silvio Fortuna.

Un'opinione perentoria quella del proprietario del colosso Arc Linea, uno degli imprenditori più influenti e liquidi nell'ambito di Federlegno-Confindustria. "La risposta a questa crisi è solo una" ci illustra. "Andare alle urne il prima possibile. Sento dire che ci vorrebbe un governo di salute pubblica per la finanziaria che si annuncia impegnativa ma io non ho mai creduto agli esecutivi" tecnici".

Fortuna spiega il motivo della sua avversione alla suddetta soluzione: "I governi tecnici sono sempre e comunque ostaggio dei parlamentari che devono poi votare in aula i provvedimenti. La cosa migliore è dare la parola agli italiani per assicurare il prima possibile la stabilità all'economia e ai mercati. Salvini ha parlato di flat tax e Iva. Bisogna provvedere perché ci sono le basi per consolidare questi primi segnali positivi che vengono dal tessuto economico del paese".

Silvio Fortuna conclude, adombrandosi: "Il rischio potrebbe essere quello di far precipitare tutto. Io sono in vacanza in Grecia e vedo come si vive con l'Iva al 24 per cento. Per carità, urne urne urne subito".