Politica

Da Grillo a Renzi, la vittoria di Schlein è un tuffo nel passato: ecco perchè

Di Marco Marturano

“Anche stavolta non ci hanno visti arrivare”: Elly Schlein ha griffato così il suo trionfo, richiamando uno stile provocatorio che ci risuona nella memoria

Anche l’assonanza con Matteo Renzi non è solo nei toni delle frasi della vittoria, perché entrambi hanno forse in comune anche una parte del prossimo futuro del centrosinistra italiano. Tanto Elly punta ad essere la calamita di un universo popolare e movimentista alla ricerca di un PD perduto o che forse non c’è mai stato, quanto Matteo e il Terzo Polo potrebbero diventare attrattivi per quella parte riformista moderata che non si riconosce nel nuovo PD della Segretaria vincitrice. E quindi il bel sorriso di Elly nella conferenza stampa di ieri notte potrebbe essere anticipatore di un sorriso sornione di un redivivo Matteo.

Del resto ci sarebbe un’altra sintonia stimolante tra Elly e Matteo. Lei come Renzi rappresentano la categoria per eccellenza degli “underdog” sfavoriti alle primarie che, come ha detto la nuova Segretaria del Pd, i favoriti “non hanno visto arrivare”. Renzi era l’underdog nelle primarie di Firenze 2009 che dovevano vedere vincitore Lapo Pistelli e videro invece spuntare in curva il Matteo da Rignano.