Politica

De Luca e la passione per le sagre: dalla zampogna allo scazzatiello

di Antonio Amorosi

Sì, è vero, la Campania ha usato i Fondi per la Coesione per il caciocavallo, tutti i documenti dal festival della zampogna allo scazzatiello

Campania: dal “patto della frittura di pesce” al sistema di potere dell’uomo forte Pd

Durante il mandato del governatore della Campania Vincenzo De Luca i Fondi per la Coesione, i cosiddetti ex fondi per le aree sottoutilizzate, sono stati davvero usati per la festa del caciocavallo, la sagra della zampogna, quella del fagiolo, del cicatiello, dello scazzatiello e attività dal medesimo impatto, non proprio strategico? Molti lettori, da giorni, ancora insistono nel chiederci se è vero.

Porta a Porta, da Bruno Vespa, il premier Giorgia Meloni ha così stigmatizzato l’utilizzo dei fondi, da parte del governatorissimo campano per “costruire consenso” sul territorio, dicendo anche di voler introdurre misure più restrittive, di accordo con lo Stato centrale, per la loro destinazione

Aveva destato scalpore, qualche giorno prima, la manifestazione a Roma, finita a spintoni con la polizia, sempre di De Luca a capo di un centinaia di sindaci affinché il governo firmasse per i Fondi di Coesione da destinare proprio alla Campania. 

De Luca ha un potere diffuso nella regione, dovuto principalmente alla sua rete di consensi e sembra inamovibile dal suo ruolo, al punto di aver minacciato di candidarsi autonomamente al governo della Regione, anche senza il Pd, se il partito non si dichiarasse favorevole al suo terzo mandato da presidente (ne ha già fatti due).

De Luca ha replicato con virulenza alla Meloni: "E' in atto una campagna di aggressione mirata e di falsificazione che si accompagna sempre all'aggressione politica. Non possiamo dare spazio a chi adotta uno stile da stracciarola, fatto di volgarità, approssimazione, arroganza e mistificazione".

Ma la risposta è sì, è vero, la Regione Campania ha destinato parte dei Fondi della Coesione per il caciocavallo e company. I fondi vedono come beneficiari i Comuni campani che a loro volta hanno tra i realizzatori delle iniziative soggetti imprenditoriali privati.

La Regione, con inizio previsto il 17/12/2018 ha destinato 28.000 euro al Comune di Corleto Monforte (Salerno), di cui 3.000 dal Comune, per la festa del caciocavallo podolico e della transumanza. Anche se a dire il vero il piano di approvazione è datato 2014-2020, quindi programmato dalla precedente giunta, a guida centro-destra. De Luca, si insedia nel 2015 e i fondi vengono erogati nel 2018. Non risulta che il presidente abbia fatto fuoco e fiamme per non erogarli.

Campania caciocavallo De luca
 

Stessa musica per la sagra dello scazzatiello, alla sua XII edizione nel 2017, 40.000 euro, al Comune di Aquara (Salerno). Identica cifra nel 2016, con altri 40.000 euro. Una lunga tradizione.

Per il festival internazionale della Zampogna e la Ciaramella vengono erogati al Comune di Polla nel 2018 (Salerno) 78.500 euro. Per lo stesso festival nel 2017, in quel momento alla 33esima edizione, 68.000 euro, di cui 8.000 dal Comune. Sempre a Polla nel 2017, per Zampogna e Ciaramella altri 57.754 di cui più di 8.000 dal Comune. 55.000 nel 2020, di cui 10.000 dal Comune. Nel 2017 alla 33esima edizione, una tradizione più lunga dello scazzatiello.

scazzatiello de luca campania
 

Alla sagra del fagiolo quarantino e della patata di Volturara Irpina (Avellino) del 2017 arrivano 153.500 euro (di cui 3.500 a carico del Comune). Stessa somma nel 2017. 

E tanti altri interventi della medesima statura, capillarmente distribuiti sul territorio. Certo è che la Regione Campania con i Fondi di Coesione ha fatto anche interventi strutturali.

Ma questi così piccoli servono a costruire un consenso diffuso, come dice Meloni?

Andrebbe valutato.

Anni fa destò una notevole eco mediatica il cosiddetto “patto della frittura di pesce”, tra gli addetti ai lavori: norme e comportamenti per costruire il consenso in Campania. Tutto molto ironico, un caso fortuito che non rappresenterà il modus operandi regionale, sicuramente.

fagiolo de luca campania
 

Ma il 15 novembre 2016, il governatorissimo De Luca, in piena campagna elettorale per il Sì al referendum costituzionale voluto da Matteo Renzi in quel momento premier e del Pd, incontra 300 amministratori locali all’hotel Ramada di Napoli e spiega come si costruisce il consenso, portando gli imprenditori, i politici e la gente al voto. De Luca: “Prendiamo Franco Alfieri (uno dei sindaci, ndr), notoriamente clientelare”. Risate. “Come sa fare lui la clientela lo sappiamo". Noi non ci crediamo. "Una clientela organizzata, scientifica, razionale come Cristo comanda. Che cosa bella”. Altre risate. “Ecco, l’impegno di Alfieri sarà di portare a votare la metà dei suoi concittadini, 4.000 persone su 8.000. Li voglio vedere in blocco, armati, con le bandiere, andare alle urne a votare il Sì. Franco, vedi tu come Madonna devi fare, offri una frittura di pesce, portali sulle barche, sugli yacht, fai come cazzo vuoi tu, ma non venire qui con un voto in meno di quelli che hai promesso”. Tutti ridono. Un momento di ironia che non avrà di certo a che fare con la realtà concreta della gestione del territorio, sicuramente, ma che andrebbe ben ascoltato.

Alfieri ad Affaritaliani: "Dire che De Luca ha usato quei fondi del mezzogiorno così sono cazzate, non risponde a verità"

Francesco Alfieri, sindaco di Capaccio Paestum e presidente della Provincia di Salerno, ad Affaritaliani:

"Banalizzare dicendo che De Luca ha utilizzato quei fondi, i Fondi per lo Sviluppo e la Coesione del mezzogiorno, con quelle cazzate, non risponde a verità. Penso che le istituzioni, quando parlano, debbono parlare seriamente, non con un linguaggio da campagna elettorale, volgare e soprattutto fuorviante. Bisogna essere seri, si sta giocando con il futuro del mezzogiorno e noi già siamo in una condizione di sfascio, di ormai isolamento e di depressione economica e tutte queste bagarre politiche non servono a nessuno”. 

Ci spieghi 

Alfieri salerno
Francesco Alfieri

"Svilire la questione degli FSC, dove sono state finanziate infrastrutture, sono stati finanziati 500 milioni di euro per la viabilità, per risolvere un gap infrastrutturale e banalizzare con quei nomi che fanno sorridere... non va per niente bene. Le valorizzazioni delle produzioni locali fatte così, credo le facciano anche in Val d’Aosta e in Trentino Alto Adige".

Lei che pensa di quella battuta che fece De Luca che poi è stata denominata il “patto della frittura di pesce?” 

Che c'entra questo? 

Come che c'entra? Nel senso che lui dice di spiegare come si costruisce il consenso...

"Lei non mi conosce… chi sono io, quella è una battuta, io sono sindaco nel terzo Comune diverso. Sono 40 anni che faccio l'amministratore locale e sono noto per realizzare i programmi elettorali, quindi per me gli impegni sono diventati un dovere che puntualmente mantengo"

Quindi quella di De Luca era una semplice battuta? 

"Era soltanto una battuta, un sindaco che viene eletto al secondo mandato con il 90% dei consensi ci diventa perché offre la frittura? Queste sono le cose... come le dice Meloni.

Quindi quella di De Luca era una battuta, ma lei era presente quando De Luca la disse?

"Sì, io ero presente. Ma sono l'unico amministratore in Italia che ha fatto il sindaco in tre comuni diversi, Torchiara, Acropoli e Capaccio, con un consenso sempre crescente. Può venire a vedere le comunità che ho amministrato, che cambio hanno fatto in pochissimi anni… "

 

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