Politica

M5S, Di Maio? Come Fini all'epoca dell'Msi-Alleanza Nazionale


Di Alberto Maggi (@AlbertoMaggi74)


"Maledetto, sei il leader". Dopo la battuta di Beppe Grillo a Luigi Di Maio, in conferenza stampa in Parlamento, nel Movimento 5 Stelle e non solo si è aperto il dibattito: Di Maio è davvero il nuovo leader dei pentastellati? Gli altri big del movimento non si esprimono e non rispondono alla domanda. L'Istituto Piepoli, nei giorni scorsi, ha realizzato un sondaggio ipotizzando una sfida al secondo turno tra il Pd (Renzi) contro il M5S. Il premier attuale batterebbe i grillini 55 a 45% se il leader fosse l'ex comico genovese, mentre contro Di Maio Renzi prevarebbe 54 a 46%. Un punto percentuale in più, non tantissimo, ma che comunque fa dire al sondaggista Alessandro Amadori che "Di Maio potrebbe essere un buon leader, almeno dal punto di vista delle performance elettorali".

Nato ad Avellino il 6 luglio 1986, Di Maio - spiega Amadori - "è più affidabile e più professionale di Grillo. Più solido come figura di politico e meno cavallo pazzo. Non solo, è anche più moderno rispetto all'ex comico ligure, che, al contrario, fa molto Anni 80 e Seconda Repubblica".

"Di Maio è un leader in giacca e cravatta e, pur essendo nato in Campania, può ben rappresentare il Movimento 5 Stelle da Nord a Sud. Anche perché i grillini sono una forza con un linguaggio e un apparato semiotico e narrativo trasversale e non legato all'orgine territoriale del proprio leader".

A chi potrebbe assomigliare Di Maio? Amadori spiega che "potrebbe svolgere un ruolo simile a quello che ebbe all'epoca Gianfranco Fini, ma non nel Pdl bensì nell'Msi e poi in Alleanza Nazionale. Fini nacque come delfino di Almirante e poi, da giovane bravo ragazzo in giacca e cravatta, riuscì a staccare la spina nettamente rispetto all'eridità precedente del suo partito. E così potrebbe fare Di Maio, ma il paragone è tra l'Msi di Almirante e Alleanza Nazionale e non con il ribaltone che portò all'uscita di Fini dal Pdl di Berlusconi".