Politica

Diciotti, processo a Salvini? Crisi di governo. Il futuro appeso al voto 5S

Fonti governative 5S: probabile crisi di governo se vince il sì all'autorizzazione a procedere. Al via lunedì il voto sulla piattaforma Rousseau

Se dovesse passare l'autorizzazione a procedere avanzata dalla procura di Catania nei confronti del vicepremier Matteo Salvini è molto probabile una crisi di governo. E' quanto rilevano, in vista della consultazione online su Rousseau sul caso Diciotti e del successivo voto in Giunta del Senato, fonti di governo M5S, registrando in queste ore "preoccupazione" sulla vicenda.

E GRILLO IRONIZZA SUL VOTO DEL BLOG 5S/ "Se voti Si' vuol dire No Se voti No vuol dire Si'. Siamo tra il comma 22 e la sindrome di Procuste!". Cosi' il cofondatore M5s Beppe Grillo ironizza sulla votazione on line dei 5 stelle sull'autorizzazione a procedere nei confronti di Salvini per il caso Diciotti. Grillo cita dal romanzo "Comma 22" dell'americano Joseph Heller il noto paradosso della regola per cui "chi e' pazzo puo' chiedere di essere esentato dalle missioni di volo, ma chi chiede di essere esentato dalle missioni di volo non e' pazzo". E fa riferimento al mito greco di Procuste, brigante che stirava le sue vittime su un letto a mo' d'incudine e tagliava le parti del corpo sporgenti. 

Il M5S torna alle origini, chiamando a consultazione la base che potrà votare sulla piattaforma Rousseau per il caso Diciotti lunedì 18 febbraio dalle 10 alle 19. Una vicenda su cui poi dovranno esprimersi la giunta e poi l'assemblea del Senato.

"Ora siamo chiamati a decidere. Il ritardo dello sbarco della nave Diciotti, per redistribuire i migranti nei vari paesi europei, è avvenuto per la tutela di un interesse dello Stato? Sì, quindi si nega l'autorizzazione a procedere. No, quindi si concede l'autorizzazione a procedere", è la formula scelta dal Movimento per chiamare tutti gli iscritti a votare sul diritto al'immunità del ministro dell'Interno Matteo Salvini.

I big del Movimento si sono, chi più, chi meno, già espressi pubblicamente contro l’autorizzazione, rivendicando la scelta collegiale di tutto l’esecutivo nella vicenda, ma i malumori interni hanno indotto i vertici a ricorrere alla base. Il passaggio è molto delicato, in quanto al di là delle frizioni interne tra M5s e Lega su diversi temi - come la Tav, la scelta del successore di Boeri alla guida dell'Inps, l'autonomia di Veneto, Lombardia e Emilia-Romagna e il ruolo che spetterà al Parlamento, per citarne alcuni - la solidità del governo potrebbe subire uno scossone proprio dal voto della Giunta, anche se Salvini si dice "tranquillissimo".

"Il Movimento 5 Stelle faccia quello che vuole. Votano no, votano sì, votano forse, va sempre bene", ha spiegato Salvini in Sardegna per tirare la volata alla Lega. E ancora: "I giornalisti sono appassionati dal fatto che domani c'è la consultazione on line sul processo a Salvini: io dormo tranquillissimo. Mi abbraccio il mio cuscino. Quello che ho fatto, l'ho fatto per difendere la sicurezza dei cittadini e se servisse lo referei".