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Draghi alza la voce in Europa."Vaccini? Troppi errori. Priorità prime dosi"

Il premier striglia Von der Leyen: "I dati forniti non sono rassicuranti. Bisogna andare più veloci, molto più veloci"

Draghi alza la voce in Europa."Vaccini? Troppi errori. Priorità prime dosi"

Il primo vertice europeo di Draghi non segna certo un esordio in sordina per il neo premier italiano. In videoconferenza con gli altri capi di Stato e con la presidente dell'Ue Von der Leyen, l'ex Bce alza la voce, prende la parola e accusa l'Europa per la strategia fin qui utilizzata sui vaccini. Un solo esempio - si legge sul Corriere della Sera - vale l’approccio di Draghi. Quando la presidente della Commissione mostra ai partner europei le diapositive sulle consegne dei vaccini nel secondo e terzo trimestre dell’anno il presidente del Consiglio dice apertamente che "non sono rassicuranti, perché non danno certezze". Insomma con molta schiettezza il premier ha chiesto un vero e proprio cambio di approccio da parte dell’Ue nei confronti delle imprese farmaceutiche che non hanno rispettato gli impegni nella fornitura di dosi.

Innanzitutto - prosegue il Corriere - ha chiesto ai leader europei di avere un approccio più risoluto e pragmatico per accelerare la campagna vaccinale. «Dobbiamo andare più veloci, molto più veloci», ha detto ai colleghi, notando che una campagna vaccinale efficiente aiuta anche a ridurre il bacino di diffusione di varianti presenti e future. «Le aziende che non rispettano gli impegni non dovrebbero essere scusate», è stato il commento lapidario di Mario Draghi, che ha anche invitato a riflettere sulla possibilità di cambiare i contratti in essere, e quelli futuri, con le Big Pharma del settore. Insomma esiste il forte sospetto che le riduzioni nella distribuzione dei vaccini non derivino da un calo di produzione ma dal dirottamento degli stessi vaccini, quelli prodotti almeno in parte in stabilimenti che si trovano in Europa, verso Stati extra Ue.