Politica
E' il giorno della crisi, dal Conte-bis al Conte-Mastella?
Mattarella vigili sul soccorso a Conte dei transfughi “responsabili” e sulle truppe di don Clemente, il “Re dei trasformisti”
Nella notte, con il Consiglio dei ministri durato dalle 22.15 alle 0.50, il governo ha approvato la bozza del Piano di ripresa e resilienza che, nelle prossime ore, arriverà alle Camere per la discussione ed eventuali ritocchi. Le due ministre di Italia Viva, vestite entrambe di nero, si sono astenute. È considerato l’ultimo atto del governo Conte.
Alle 17 di oggi è prevista la lettera, con cui le ministre della Famiglia, Elena Bonetti, e dell’Agricoltura, Teresa Bellanova, insieme al sottosegretario agli Esteri, Ivan Scalfarotto, annunceranno il loro addio. Seguirà una conferenza-stampa e “tutto Renzi, minuto per minuto”, a cura di Chicco Mentana, su “La 7”. Sulla stessa rete, ieri, Floris ha consentito un lungo comizio di Travaglio contro l’ex premier toscano, che stava mitragliando, su Rai3, “l’avvocato del popolo”, spesso, interrotto dalla marchesa “Rossa” Berlinguer. E, serenamente, il Matteo di Rignano ha ironizzato sul disco verde di Conte, per salvare la poltrona, all’ingresso dei transfughi “responsabili”, operazione trasformistica. Sul cosiddetto esecutivo Conte-Mastella deve vigilare Mattarella, che non può non tener conto degli orientamenti degli italiani.
E Nicola Zingaretti, segretario del PD, tallonato di soli 2 punti (secondo i sondaggi) dal partito di Giorgia Meloni, ha detto : “I governi non si rilanciano, mandandoli a casa, con una crisi, che nessuno capirebbe. Sarebbe un errore politico.
C’è il rischio che, in Italia, gli alleati di Trump tornino al potere”.
Don Nicola, il suo è un lapsus freudiano. Non trattasi di rischio, e Trump non ci azzecca. Anche perché, come le ha ricordato il renziano Rosato, l’alleato di Donald risiede, pro-tempore, a Palazzo Chigi e si chiama Giuseppi Conte.
Non rischio, dunque, ma opportunità, positiva, che non occupino più il “potere”, cioè le poltrone, coloro che hanno fallito. E governino, finalmente, i competenti, graditi alla maggioranza degli italiani, molto di meno nel teatrino e nei Palazzi romani, Quirinale non escluso.
Sergio Mattarella, pertanto, non apra una lunga crisi, in questa fase di emergenza sanitaria. Ma dia a tutti una concreta....Speranza (non mi riferisco al ministro, deludente, della Salute) : licenzi Conte e i nominati, sostituendoli con i politici, che rappresentano i partiti più votati dal popolo, nelle elezioni regionali.
Se il termine piace a lei, Zingaretti, e al suo consulente, Goffredo Bettini, lo chiami pure populismo !
Un termine che non dovrebbe essere considerato un insulto dal capo di un partito, che sostiene di essere, ancora, come in passato, in sintonia con le istanze del mondo del lavoro, dei pensionati, dei non garantiti, dei disoccupati, del Sud.