Politica
“Ebrei razza di mercanti stupratori”. Spunta la canzone di De Angelis
La dura condanna della comunità ebraica romana: "La canzone 'Settembre nero' riprende stereotipi antiebraici". De Angelis si difende: "Provo orrore e imbarazzo"
"In qualunque Paese democratico l'autore di una canzone antisemita che non si è mai nemmeno scusato di aver definito il popolo ebraico 'una razza di mercanti' non potrebbe ricoprire alcun incarico politico e istituzionale. Non così nella Regione Lazio di Francesco Rocca", rilancia su Twitter Andrea Casu, della Presidenza del gruppo Pd alla Camera. "La presidente Giorgia Meloni non può continuare a fare finta di non vedere", aggiunge l'esponente dem.
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Nel bel mezzo della bufera, De Angelis ha tentato di fare marcia indietro sconfessando le proprie “esternazioni artistiche”, derubricate come estranee al suo sentire odierno, come fossero frutto di un ardore giovanile scevro dalla consapevolezza dell'età matura: “Provo orrore e imbarazzo” ha dichiarato De Angelis in merito per scusarsi.
Di sicuro alla comunità ebraica questo dietrofront non è bastato, a giudicare dal duro biasimo manifestato dal presidente della Comunità Ebraica di Roma, Victor Fadlun: “È un testo che riprende stereotipi antiebraici e distorce gli avvenimenti storici, elogiando il terrorismo palestinese macchiatosi di imperdonabili atrocità a danno di innocenti atleti israeliani nell’attentato del settembre del 1972 presso il villaggio olimpico di Monaco. Ripudiamo i luoghi comuni dell’antisemitismo e le vergognose distorsioni della verità storica", ha dichiarato lapidario su Facebook il rappresentante della comunità romana.