Politica
Elezioni 2018. La Brambilla ha fallito. Celli: “Farò un partito animalista”
Il figlio dell’etologo Giorgio Celli annuncia un partito. Gli animalisti non voteranno per nessuno ma c’è grande mobilitazione sui temi. Milioni di elettori.
Davide Celli: Gli animali non li rappresenta più nessuno. Nessuno
E la Brambilla? Anche Berlusconi ha detto…
Aveva promesso un partito animalista ma non c'è. Ero contento quando li ho sentiti parlare del tema. Sono testimonianze positive. Ma ne parlano nel bailamme generale in mezzo a tante altre questioni. Noi saremo un partito tematico, prima la “difesa degli animali” poi il resto.
E che dice a chi se ne fotte degli animali come… mettiamo un Giuseppe Cruciani?
Che ogni partito ha il suo tema principale. Anche la Lega con il “padroni a casa nostra” ha i suoi temi principali. Altrimenti dovrebbero confluire in Forza Italia. Ma non lo fanno. O Liberi e uguali. Si sono dati come tema il lavoro. Noi avremo al primo posto gli animali.
E sulle altre questioni che idee avete? Tipo… l'economia, l'immigrazione, la legittima difesa,…
Apriremo una fase costituente e discuteremo. Ma un tema prioritario come questo degli animali ti permette di dare delle garanzie agli elettori, un messaggio chiaro: Noi non accetteremo mai politiche contro gli animali.
Non è che sarete come i Verdi, no a questo, no a quello…
Come i Verdi sarebbe fallimentare, visto come sono finiti. Se si fossero battuti di più contro le opere inutili, senza avallarle nei governi a cui hanno partecipato, forse non si sarebbero estinti. Vorrei un partito che decida sulla base dell’ecologismo scientifico. Ogni cosa si può affrontare con la scienza e non con la politica e “il partito preso”.
Ma esistono questi voti ambientalisti, pardon, animalisti?
A questo giro è nato come uno scherzo. 10 giorni prima della presentazione delle liste mi ha chiamato un ragazzo di Torino che mi ha detto che voleva raccogliere le firme per un nuovo partito animalista (che ha come simbolo quello che si vede in foto, ndr). L’ho presa come un gioco. Ma solo l’annuncio in Emilia Romagna, dove vivo e dove mi aveva candidato, ha mobilitato dalla rete 150 militanti in carne e ossa. Non ce l’abbiamo fatta per poco ma in tutta Italia è scoccata la scintilla. In ogni regione siamo diverse centinaia, operativi.
Per chi votano gli animalisti alle prossime politiche? Dove va il voto animalista?
Gli animalisti non votano, principalmente. Anche io personalmente cerco un simbolo animalista sulle schede ma non c’è. Ma il tema animali ha alle spalle milioni di persone sensibili al tema. Sono milioni di voti ecologisti che non raccoglie nessuno. Milioni...
E che dice ai cacciatori?
Di deporre le doppiette. L’ambiente è devastato. La gente non se ne rende conto perché vive nelle città ma chi abita nelle montagne vede un mondo sconvolto. In soli 30 anni è cambiato tutto, molti fiumi non hanno più acqua e i cambiamenti climatici stanno sconvolgendo l’ecosistema.
Un animalista che cosa pensa della politica attuale?
Che non è fatta più in rappresentanza del popolo. Chi faceva politica un tempo si muoveva per degli scopi
Ma anche oggi! Si fa per la poltrona… per un posto ben retribuito anche se sei uno “scappato di casa”…
Non voglio arrivare a tanto. Ma prima di morire gli organismi, in questo caso le organizzazioni politiche,
badano solo alla sopravvivenza delle singole cellule. E’ quello che sta accadendo alla politica. Vive il singolo ma non le organizzazioni. Ma si estingueranno, anche loro, col loro modo di fare.
Cosa la colpisce di più della politica di oggi?
La disattenzione: l’impressione che chi realizza una legge o impone delle decisioni amministrative alla gente non le viva sulla propria pelle. C’è uno scollamento troppo grande per non pensare di fare qualcosa.