Politica
Elezioni 2018 Centrodestra, Berlusconi-Salvini-Meloni divisi su (quasi) tutto
Elezioni 2018 Centrodestra, fiducia a parole e sospetti dietro le quinte
A parole grande stima, massima fiducia e aperture di credito incondizionate. Dietro le quinte, dubbi e sospetti. E' lo stato del Centrodestra mentre inizia la difficile trattativa sul programma e sulle candidature comuni nei collegi uninominali. In settimana si riunisce il tavolo B, ovvero quello di secondo livello composto da Giorgetti, Romani, Brunetta, La Russa e Rampelli e altri.
Silvio Berlusconi non vuol nemmeno sentire parlare di firmare patti anti-inciucio tenendosi così le mani libere per eventuali accordi post-voto con il Pd (ufficialmente sempre negati). Allo stesso modo Matteo Salvini non chiude completamente la strada all'ipotesi di un'intesa con i 5 Stelle. Ma per il momento bisogna trovare un accordo elettorale e politico per cercare di non sperperare il mood positivo evidenziato da tutti i sondaggi.
Il problema è che su molti temi le divisioni sono profonde. Ad esempio la flat tax, che per Forza Italia deve essere al 25% mentre la Lega la vorrebbe al 15. Per non parlare delle pensioni. L'ex Cavaliere vorrebbe innalzare le minime per tutti ad a 1.000 euro mentre il Carroccio punta sullo stop all'innalzamento dell'età. Insomma, l'unità è un percorso lungo e difficile.
Tanto che, secondo quanto risulta ad Affaritaliani.it, alla fine il patto di coalizione si baserà su 4 o massimo 5 punti sintetici evitando accuratamente di entrare nel dettaglio. Poi ogni partito avrà il proprio programma elettorale. Intesa di massima solo su alcuni principi come la revisione della Legge Fornero, l'abbassamento delle tasse, il controllo dell'immigrazione clandestina e maggiore peso in Europa.
Per quanto riguarda le candidature nei collegi il timore nel Centrodestra è quello di aprire un nuovo fronte di scontro. La Lega aveva accettato di basarsi sui sondaggi ma due mesi fa Salvini era due punti sopra Berlusconi. Ora invece Forza Italia ha superato il Carroccio e anche Fratelli d'Italia, oltre il 5%, sta alzando la testa (e quindi la voce). Che fare? Basarsi sulle ultime Regionali? O sui sondaggi? Tutto in alto mare.
E infine c'è il delicato capitolo 'quarta gamba' del Centrodestra. Salvini non vuole assolutamente imbarcare gli scissionisti di Alternativa Popolare che rifiutano l'alleanza con il Pd di Renzi, ma Berlusconi avrebbe già un'intesa per ospitare nelle sue liste alcune figure di spicco come Roberto Formigoni e Maurizio Lupi. Insomma, a parole grande stima e massima fiducia, dietro le quinte dubbi e sospetti.