Elezioni, Prodi: "Nel 2018. E' interesse del Paese". Altolà a Renzi
Prodi, scissione Pd "Nessuna sensazione". L'intervista
Romano Prodi stoppa Matteo Renzi. Mentre l'ex premier tenta il blitz per votare l'11 giugno, o al massimo a settembre, il padre dell'Ulivo afferma con forza che è nell'interesse dell'Italia attendere la fine della legislatura, il prossimo anno, prima di tornare alle urne.
"Ho sempre detto e lo ripeto che per l'interesse del Paese bisogna andare alle urne alla fine della legislatura, come Dio comanda, e cioè nel 2018". Lo afferma ad Affaritaliani.it l'ex presidente del Consiglio Romano Prodi. E a chi dice che i governi devono essere scelti dai cittadini con il voto, che cosa risponde? "Certo, votano alla fine della legislatura, proprio quello che dico io", risponde il padre dell'Ulivo. Il timore se si votasse prima (2017) è legato allo spread e alla tenuta dei conti pubblici? "L'ho ripetuto mille volte, la durata della legislatura è un segno di serenità e di tranquillità", spiega Prodi.
Pochissima voglia di parlare invece sul Partito Democratico. Alla domanda su quali sentimenti susciti l'ormai certa scissione, l'ex presidente del Consiglio dichiara: "Non rispondo assolutamente. Basta, ma proprio niente, niente, niente. Ho detto anche troppo". Nemmeno una sua sensazione per la rottura del Pd? "Nessuna sensazione".
Quanto alle elezioni presidenziali francesi della prossima primavera, alla domanda chi voterebbe se fosse un cittadino francese, Prodi risponde: "Non glielo dico neanche a morire, ma sicuramente non voterei Marine Le Pen".