Politica
Elezioni, Brunetta: "Non mi ricandido. Meloni coerente, pronto a consigliarla"
Il ministro: "Nessun rammarico, semmai un po’ di dolore Mi occuperò di più di Venezia e della mia famiglia, i miei amori"
Elezioni, Brunetta: "Non mi candido, nessun rammarico"
"Semplicemente non mi candido. Ho dato tanto alla politica e tanto ho ricevuto. Nessun rammarico e nessun rimpianto. Semmai un po' di dolore". Così il ministro per la Pubblica amministrazione, Renato Brunetta, in un'intervista al Corriere della Sera. "È stato un mese di emozioni forti e decisioni difficili - aggiunge -. Ho visto Forza Italia, che è stata la mia casa per quasi trent’anni, contribuire alla caduta di Draghi. Il governo più credibile, autorevole e serio, che poteva farci uscire da una situazione tragica che ha visto sommarsi pandemia, guerra, inflazione e uno spread minaccioso. Un atto incredibile e incomprensibile".
Crede alla versione di un Berlusconi sedotto dalla promessa di essere eletto presidente del Senato?' "Non lo so. Mi chiedo - ribatte Brunetta - come abbiano potuto togliere al nostro Paese la guida più autorevole che abbia mai avuto, in un momento drammatico e senza consultare nessuno di noi tre ministri. Una scelta che ha reso Forza Italia irriconoscibile ai miei occhi, e impossibile la mia permanenza. Con qualche altro mese di lavoro avremmo avuto risultati eccezionali, acquisito i 23 miliardi del Pnrr di dicembre e messo in sicurezza la tranche di giugno 2023".
E sulla leader di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni, afferma che "è l’unica che ha una posizione coerente. Ha fatto un’opposizione dura, ma anche seria e si candida a governare. Non ho pregiudizi verso di lei, ma passare dalla credibilità di Draghi a un altro governo, che dovrà dimostrare di essere affidabile, è in sé un problema per il Paese". 'E se Meloni vincesse e la chiamasse al governo?' "Mica siamo in un film! Ma quando eravamo vicini di banco, durante il governo Berlusconi del 2008, parlavamo spesso. Ho un bel ricordo dei nostri colloqui, mi chiedeva consigli che io da professore davo ben volentieri. Glieli darei anche oggi, nello spirito repubblicano", aggiunge.