Politica

Direzione Pd: "Emiliano vero antagonista di Renzi", parla Patrizia Prestipino

Giuseppe Vatinno

Direzione Pd, Emiliano è il vero sfidante di Renzi. L'intervista con Patrizia Prestipino

Si è conclusa la lunga Direzione nazionale del Pd condotta da Matteo Orfini che ha sancito l’iter congressuale che verrà ratificato a brevissimo dall’ Assemblea nazionale del partito; Renzi non si è dimesso e non poteva farlo in questa sede ma si presenterà dimissionario in Assemblea per poi poter concorre alle primarie che vedono già come candidati Emiliano, Speranza e Rossi.

Tecnicamente si è arrivati alla decisione congressuale con un voto su un ordine del giorno presentato dalla maggioranza che ha escluso il voto su un ordine del giorno opposto della minoranza che ha visto tra i firmatari Speranza ed Emiliano.

Renzi ha parlato per primo rivendicando l’azione del suo governo ma anche ammettendone gli errori e le manchevolezze; ha parlato di ripartire dal basso, dalla gente, da tutti quelli esclusi nel suo precedente mandato.

Critico con le privatizzazioni, ha citato il caso Telecom ai tempi di D’Alema - Prodi ha dato poi una stoccata sul caso delle banche che sono state aiutate in passato molto più di quelle locali (il riferimento è a quella dell’Etruria).

Gli interventi più attesi durante la Direzione nazionale del Pd sono stati quelli di Bersani ed Emiliano.

Il primo ha dichiarato di essere nettamente contro il congresso anticipato ed ha parlato del ruolo a sinistra e a protezione che dovrebbe avere il Pd in questa nuova fase diversa da quella delle liberalizzazioni a cui lui partecipò.

Il secondo è stato molto critico con Renzi, sul suo agire governativo e sull’azione ambientale del governo sul caso Ilva di Taranto e anche sul fatto che la Direzione era stata allargata a -dice Emiliano- artatamente per motivi di “tifo”.

La replica di Renzi è stata nei confronti principalmente di Emiliano rinfacciandogli di aver chiamato “assassino” il governo per il caso Ilva ma la discussione è stata comunque civile.

Questa la cronaca.

Il succo politico è stato quello del previsto ritorno in campo di Renzi che ricomincia la sua corsa verso Palazzo Chigi da dove era partito sfidato da un Emiliano e da uno Speranza che non sembrano avere molte possibilità di prevalere sull’ ex premier.

Quella che segue è una intervista a Patrizia Prestipino della Direzione Nazionale del Pd presente oggi all’evento.

D: Come è andata secondo te questa Direzione del Pd?

R: Come previsto. Renzi è sceso in campo e si riparte. L’Assemblea dovrà decidere le date, Renzi è stato molto corretto nel non proporre forzature. Le date le decide l’Assemblea sovrana e ha detto che a lui non importa quando si voterà poi per le politiche ma interessa l’Italia.

D: Mi è sembrato - avendo seguito anche io in diretta tutta la Direzione - che tra gli altri tre contendenti alla segreteria e cioè Rossi, Emiliano e Speranza l’unico che ha destato interesse è stato il magistrato pugliese che si è proposto come vero “anti-cristo” senza nascondersi.

R: È proprio così; mentre Speranza e Rossi non hanno particolarmente colpito i delegati anzi c’era molta distrazione in aula quando hanno parlato, Emiliano si è proposto come il vero antagonista di Renzi ed infatti ha chiesto un quadro di norme certe come del resto fece anche Renzi quando sfidò Bersani. Questo tipo di richieste significano che lo sfidante è molto determinato.

D: Invece Speranza e Rossi mi sono sembrati molto elusivi; Speranza in particolare non ha mai preso posizioni nette.

R: Speranza che poi significa Bersani è uno degli sfidanti ma non si è proposto con lo stesso impeto direi quasi fisico che invece ha avuto Emiliano. Insomma il governatore della Puglia pare lo sfidante più autorevole ed infatti in aula quando ha parlato lui si è fatto subito un religioso silenzio segno di una sorta di investitura della stessa Direzione.

D: Mi è parso che ci sia stato un buon livello di civiltà dopo le recenti tensioni

R: Sì, il dibattito è stato molto civile; c’è stata solo qualche tensione quando la minoranza con Speranza, Emiliano  e Stumpo ha presentato un secondo ordine del giorno che in pratica era un sostegno al governo Gentiloni sperando, abilmente, di spaccarci (ndr: la Prestipino è una renziana della prima ora) ed invece abbiamo tenuto e abbiamo votato il primo ordine del giorno con grande maggioranza.

D: Che clima c’era in aula nella minoranza?

R: Hanno rumoreggiato un po’ sul congresso anticipato e sulle regole da rispettare ma a Stumpo vorrei ricordare che quando erano loro maggioranza hanno fatto lo stesso con le norme anti - Renzi.

D: A questo punto quindi Renzi riparte dall’inizio?

R: Oggi siamo ripartiti. Ci sarà il Congresso e a questo punto come si suol dire “vinca il migliore”.