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Politica
Energia e bollette. Pd: erogazione gratuita di metà della fornitura elettrica

“Pensiamo che la linea indicata dalla Commissione Europea sia l’indispensabile e giusta chiave. Dobbiamo lavorare per la decarbonizzazione, l’emergenza climatica ce lo dice. Non bisogna rallentare sull'impegno alla transizione energetica, soprattutto per un Paese come il nostro che ha solo da guadagnare nello sviluppo delle rinnovabili. Più riduciamo la nostra dipendenza da importazioni di fossili, che sia il gas russo o che siano altre fonti di approvvigionamento, più abbiamo un margine di sicurezza e di convenienza economica. Chi cerca di contrapporre l'impegno sulla transizione ecologica con l'esigenza di contenere gli aspetti dell'aumento del costo dell'energia racconta una cosa che non è vera e non è fondata, soprattutto per un Paese come il nostro che ha solo da guadagnare nello sviluppo delle rinnovabili”

In soldoni questi esperti sostengono che non avendo un'energia alternativa ancora in grado di sostituire in modo strutturale quella fossile (l'energia rinnovabile incide per il 6-7% complessivo dell’energia che usiamo) questo abbia dato la miccia proprio alla speculazione, visto che continuiamo in questa fase a dipendere dal fossile…

“Ci sono studi a livello globale, scienziati molto più autonomi da condizionamenti di pensiero, che ribadiscono come con le rinnovabili nel medio periodo possiamo essere completamente autonomi”

Questo sì, ma io intendevo sul breve visto il disastro in corso…

“Sul breve non è che congelando una situazione di dipendenza da fonti fossili siamo sicuri”

Sì...

“Stiamo continuando ad importare gas ed energia fossile e questo sì è all'origine della situazione in cui siamo. Non sono certo le rinnovabili ad avere procurato la speculazione. Oggi tutti i dati dicono che la forma di produzione di energia più conveniente e meno costosa e più rapida è quella delle rinnovabili, in particolare il fotovoltaico e l’eolico. Mi sembra anche sia una posizione antistorica rispetto all'esigenza di affrontare un cambiamento climatico. Mi sembra sbagliato e controproducente per il nostro paese e per l’Europa”

Nel Pd avete una componente ambientalista e siete alleati con i Verdi. Questi gruppi sostengono che non bisogna continuare a scavare in Italia per cercare giacimenti fossili. Non procura anche questo una mancanza di autonomia energetica al Paese, almeno in questa fase di transizione?

“No, perché noi abbiamo una quota di produzione di gas domestico che nel brevissimo periodo può aumentare anche di alcuni miliardi di metri cubi ma sicuramente non è la soluzione generale al nostro problema. Per noi il gas, lo ribadisco, è una fonte di transizione necessaria, temporanea, tant'è che siamo favorevoli alla realizzazione dei due rigassificatori di Ravenna e Piombino. Però crediamo nella decarbonizzazione della nostra economia a livello europeo e a livello nazionale e progressivamente dovremmo abbandonare la dipendenza da fonti fossili. L'impegno che ci siamo assunti è questo e non è una questione ideologica ma è una questione di priorità. Dove oriento i miei investimenti? Sull'energia del futuro che saranno le rinnovabili, non certo sulla dipendenza dalle fossili”

Ma la speculazione?

“La transizione ecologia non ha procurato la speculazione….

Dove prenderete il denaro per i vostri interventi?

“Questo piano richiede risorse. In questo momento la cosa più importante è che le imprese che devono pagare la tassazione sugli extra profitti, che finora non l'hanno fatto, provvedano rapidamente a farlo”

La fissazione del prezzo che lei indicava è una fissazione nazionale o europea?

“Il prezzo al tetto del gas si può definire solo a livello europeo e noi lo chiediamo da tempo. E’importante che la Germania e anche altri Paesi se ne stiano convincendo, però nell'immediato pensiamo che anche a livello nazionale si possa, in via straordinaria, fissare un tetto all'elettricità con un prezzo calmierato per evitare le situazioni insostenibili che dicevo"

Per l'alimentazione delle automobili passeremo dai carburanti fossili all'elettrico. In questo caso non ci metteremo in mano, come tecnologie, ai cinesi? Le tecnologie delle automobili europee, legate ancora ai combustibili fossili, sono all’avanguardia, tutto l'elettrico invece, almeno per le automobili, è di produzione tecnologica cinese. Non ripetiamo lo stesso errore che abbiamo fatto con il gas della Russia mettendoci nelle mani di Putin?

“Transizione ecologica vuol dire cambiare i settori produttivi. Abbiamo delle punte avanzatissime di produzione, soprattutto nella componentistica, che prima aiutiamo a trasformarsi e orientarsi sulla produzione di componentistica per le auto elettriche e meglio è per tutti. Gli strumenti che ci sono a livello europeo per accompagnare questa trasformazione del nostro sistema produttivo ci sono ed è nostro interesse che arrivino il prima possibile. Se noi ritardiamo la trasformazione del nostro sistema anche nell’automotive, che sta andando a livello globale sempre di più verso l'auto elettrica, perdiamo terreno, perdiamo uno spazio di competitività fondamentale in questo momento. Certo siamo molto legati ancora alla componentistica del motore a scoppio ma ci sono molte imprese di questo settore che si stanno già orientando verso l'elettrico perché è lì che va il mercato globale. Quindi la preoccupazione è giusta ma abbiamo lavorato e continueremo a insistere, sia a livello europeo che nazionale e a investire risorse in questa direzione. Rimandare o rallentare questo processo fa un danno proprio alle nostre imprese che prima entrano in questa transizione con strumenti di supporto adeguato e meglio è per poter essere competitivi e non perdere quote di mercato”

 

 

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