Politica

Europee 2024, Cdx in guerra: l'asse Meloni-Tajani avvicina Salvini a Mosca

Di Giuseppe Vatinno

In Europa il Cdx è ribaltato: Forza Italia è in posizione dominante e FdI e Lega subalterna. Ora il leghista potrebbe mettersi di traverso sulla guerra

E poi ancora: "C’è una incompatibilità non solo con Forza Italia ma con la famiglia del Partito popolare europeo. Quindi né FI né il Ppe possono fare accordi con loro". Salvini, terminato il colloquio con la Le Pen, risponde in prima persona a Tajani: "Mai la Lega andrà con la sinistra e i socialisti e non accetto veti sui nostri alleati". Per il segretario leghista "l’unica speranza di cambiare l’Europa è tenere unito tutto quello che è alternativo alla sinistra. Chi si comporta diversamente, fa un favore ai socialisti», dimenticando però che la Lega con i “socialisti” e il Pd ha governato in Italia mentre la Meloni stava in esilio a guardare.

Salvini è quindi stretto nella morsa tra Tajani e la Meloni e non ha altra via di fuga che lo spostamento a destra. Ma il leader leghista non può sperare che gli elettori italiani non ricordino i governi con il centro – sinistra a cui partecipò anche Forza Italia.

Alla fine Giorgia Meloni esce rafforzata da queste dinamiche perché il suo spostamento al centro appare meno rischioso di quello di Salvini verso destra, anche se dovrà fare i conti con i suoi elettori più estremisti. Ed è per questo che ha bloccato –ad esempio- la ratifica della riforma del Mes mentre ieri –riguardo ai migranti e strizzando l’occhio ai populisti- ha dichiarato: “non sono delusa da Polonia e Ungheria, difendono i loro interessi”. Un colpo alla botte ed uno al cerchio. La “guerra” interna nel centro –destra può però costituire un problema per La Nato, per Joe Biden e gli Alleati.