Politica

Finanziamenti partiti: la proposta di Roberto Morassut (Pd)

Giuseppe Vatinno

L'attuale legge non permette l'espressione democratica

La sentenza della Cassazione, confermata ieri dal Tribunale del riesame, ha decretato che l’importo da confiscare alla Lega è di 48.969.000 euro, di cui 3.500.000 euro sono stati già recuperati.

Infatti, i 49 milioni di euro, sono ritenuti dalla procura di Genova, guidata da Francesco Cozzi, frutto di una truffa ai danni dello Stato a causa dei bilanci dal 2008 al 2010 gonfiati. Questo ha portato, come noto, alla condanna in primo grado per appropriazione indebita e Truffa allo Stato di Umberto Bossi e del tesoriere Francesco Belsito. Anche il figlio del senatur, Renzo Bossi è stato condannato per appropriazione indebita.

La magistratura sta applicando alla lettera la legge. Ed è questo il punto.

A poco servono gli attacchi di censori e soloni, come Ferruccio de Bortoli, che non giungono mai al punto vero e cioè una legge sui finanziamenti ai partiti che non funziona.

Sull’ondata populista iniziata nel 1992 con Mani Pulite il popolo ha visto lo Stato -rappresentato dai partiti- come il collettore di tutte le nefandezze possibili. Da allora i partiti sono stati costretti a farsi delle leggi contro di loro, per ingraziarsi l’opinione pubblica. Ma questa deriva populista ha portato la politica a non avere quasi più finanziamenti, il che non va bene perché essa è una attività vitale per qualsiasi forma democratica.

Il problema dunque è quello di riformare la legge sul finanziamento pubblico in maniera coerente ed equilibrata.

Oggi, su Facebook, un autorevole deputato del Pd, Roberto Morassut, mette correttamente a fuoco il problema.

Scrive il deputato:

“Anche la sinistra ha dato il suo contributo in negativo perché l’approvazione anche grazie a noi della legge sui rimborsi del 2006, in favore di partiti disciolti e per la durata di una legislatura conclusa, fu una cosa talmente idiota e arrogante da costituire l’ultimo affronto ad una opinione pubblica già stanca in generale dei partiti. Dopo di allora fu inevitabile abolire definitivamente il finanziamento pubblico”. 

E poi conclude:

Questa sarebbe una battaglia importante di un nuovo Pd o come io penso di un nuovo soggetto politico federato dei Democratici: rendere trasparente e normata l’attività di finanziamento anche delle fondazioni, rendicontando tutto.
Ognuno vuole costituire una associazione federata ad un partito? Bene. Ma dichiari tutto”.

La politica non si può fare senza soldi, come qualsiasi altra attività. E se i soldi non ci sono si apre la strada della nefandezza che qualcuno sempre percorre e quindi occorre bloccare i percorsi dell’irregolarità, permettendo però ai partiti stessi di finanziarsi limpidamente.

Dunque una priorità del governo dovrebbe essere una legge in tal senso, ed in questo come dice Morassut, anche l’opposizione potrebbe e dovrebbe dare il proprio contributo.