Politica

Il ritorno di Fini: ipotesi di candidatura alle Europee. Il piano di Meloni

Di Giuseppe Vatinno

L'operazione di Giorgia Meloni per una nuova “svolta di Fiuggi”. L'ex segretario di Alleanza nazionale parla da leader

La voce che gira è che Fini potrebbe presentarsi alle prossime Europee del 2024 in quota FdI. E qui c’è un discorso politico che starà facendo la Meloni. L’ex presidente della Camera è stato una figura fondamentale della storia politica italiana. È stato l’uomo che ha traghettato il Movimento Sociale Italiano in Alleanza nazionale, una sorta di “Occhetto nero” che ha dapprima sdoganato Berlusconi e poi ha sdoganato gli ex fascisti, operazione che comunque, in doppiopetto o no, aveva già iniziato a fare Giorgio Almirante di cui Fini è stato il pupillo, il prediletto.

Forse, ha esagerato in zelo quando ha definito il fascismo “male assoluto” perché se è vero che si è guadagnato tanti consensi a sinistra è anche vero che a destra molti lo hanno vissuto come un vero tradimento. Ma in questi tempi così complessi Giorgia Meloni sta compiendo un’operazione che ha qualcosa a che fare con la “svolta di Fiuggi”: sta cercando di sdoganare FdI a livello atlantico, una sorta di “Fiuggi 2” che riapre anche un vecchio dibattito interno all’MSI appunto sull’atlantismo, che ebbe un acceso interlocutore in Pino Rauti.

Scriveva a suo tempo l’allievo di Julius Evola: «Il dialogo con i comunisti era un modo per uscire dalla logica dello scontro frontale, che permetteva alla DC di presentarsi come baluardo rispetto agli opposti estremismi. I tumulti di piazza intimorivano l'opinione pubblica, perché riproponevano la prospettiva della guerra civile, e a guadagnarci erano i democristiani. Quindi confrontarsi con la FGCI poteva essere utile, anche perché io pensavo che avessimo argomenti validi da sottoporre alla gioventù di sinistra. La critica al capitalismo, all'americanismo e all'atlantismo costituiva un possibile terreno d'intesa.»

Qui Rauti parlava della sua teoria del cosiddetto “sfondamento a sinistra” e la sua critica verteva proprio contro il capitalismo Usa e l’atlantismo. Posizione che anche allora era avversata da un giovane Fini e vista cautamente da Almirante. Quindi dietro Fini c’è tanta storia di destra, anzi possiamo dire c’è ancora la “storia di destra” e un suo eventuale ritorno in politica potrebbe rafforzare ulteriormente la scelta atlantica della Meloni, con soddisfazione degli Usa e soprattutto della Nato.