Politica
Giustizia, Nordio: “Se il referendum sulla riforma andasse male, conseguenze ci sarebbero"
Giustizia: Nordio, 'referendum? Non deve essere contro magistratura né a favore governo'
Giustizia: Nordio, 'se referendum no risultato sperato? Conseguenze ci sarebbero
Nel caso in un cui si arrivasse a referendum sulla riforma costituzionale e non dovesse ottenere un risultato a favore del governo "conseguenze ci sarebbero". Lo afferma il ministro della Giustizia Carlo Nordio al dibattito sulla 'Separazione delle carriere: una riforma che l’Italia attende da trent’anni - La via italiana per una giustizia giusta, più efficiente e più efficace', ad Atreju. Se venisse bocciato "un referendum così importante sulla giustizia, che io auspico perché su un argomento così delicato l'ultima parola dovrebbe essere attribuita al popolo" e che auspico si svolga "in termini razionali e non emotivi.....certo conseguenze ci sarebbero. Ma non vorrei che un domani un referendum di questo tipo fosse personalizzato 'governo sì o governo no'. Non sarà né contro la magistratura né contro il governo".
Secondo Nordio non c'è la possibilità che non si vada al referendum sulla riforma: "Non credo che, a quanto si legge, ci sia una maggioranza parlamentare dei due terzi, ma tutto sommato su una materia così delicata e complessa mi auguro sia il popolo ad esprimersi perché non vorrei che un'eventuale maggioranza qualificata fosse, un domani, considerata con una sorta di sospetto come se, sotto sotto, vi fosse stata una baratteria politica, un do ut des. Diamo la parola al popolo e, tutto sommato, auspico il referendum".
Giustizia: Nordio, 'referendum? Non deve essere contro magistratura né a favore governo'
"Chiaramente farebbe riflettere se un argomento così importante non fosse approvato dal popolo italiano, cosa che peraltro penso sia molto improbabile visti anche i sondaggi". Lo afferma il ministro della Giustizia Carlo Nordio, a margine di Atreju, replicando a chi gli chiedeva le possibili conseguenze in caso non passasse il referendum sulla riforma della giustizia, e precisando che "non deve essere un referendum contro la magistratura o a favore del governo".
Giustizia: Nordio, 'entro 2026 colmeremo carenze organico magistrati'
"Entro 2026 colmeremo per la prima volta da entrata in vigore Costituzione la carenza di organico. Abbiamo ben cinque concorsi in piedi con 400 magistrati ciascuno. Se riusciamo a sburocratizzare l'iter sia del Csm, che per metà regola questa procedura, sia quella dello stesso ministero, allora comprimendo i tempi, riusciremo a colmare gli organici". Lo afferma il ministro della Giustizia Carlo Nordio, a margine di Atreju, rispondendo a una domanda sull'efficienza della giustizia. "Per quanto riguarda gli amministrativi il problema è enorme, siamo sotto organico da decenni, le risorse sono quelle cose e bisogna cercare di ottimizzarle e potenziarle", ha continuato.
Referendum: Nordio, 'quorum? Difficile ora modifica regole, iter complesso'
"In questo momento io credo sia molto difficile parlare di modificare le regole che presumono un iter parlamentare molto complesso". Lo afferma il ministro della Giustizia Carlo Nordio, a margine di Atreju sull'ipotesi lanciata dal presidente del Senato Ignazio La Russa di cambiare le regole del quorum del referendum. "In ogni caso un referendum costituzionale sulla riforma della giustizia, a differenza del referendum abrogativo, non richiede nemmeno il quorum quindi è un problema che non ci riguarda", ha replicato ai cronisti.
Giustizia: Nordio, 'sanzioni giornalisti? Parlamento autonomo, io mi affiderei a deontologia'
"Noi siamo stati rimproverati tante volte di aver aumentato le sanzioni anche penali. Il parlamento è autonomo, ma tendenzialmente vorrei fare più affidamento sulla deontologia che sull'aspetto intimidatorio della norma". Lo afferma il ministro della Giustizia Carlo Nordio, a margine di Atreju, riguardo al divieto di pubblicazione integrale delle ordinanze e all'introduzione di eventuali sanzioni per i giornalisti, aggiungendo che "non è un problema di sanzioni ma di deontologia e rispetto della volontà popolare".
Giustizia: Nordio, 'processo telematico non è in paralisi'
"Il processo telematico non è affatto in paralisi e lo stiamo implementando. Come tutte le novità ha avuto delle criticità anche perché, quando è stato ipotizzato, sono stati dati dei target forse al di sopra delle nostre possibilità; quando ci sono delle grandi innovazioni tecnologiche, queste criticità ci sono". Lo afferma il ministro della Giustizia Carlo Nordio, a margine di Atreju.