Politica
Gli eco-attivisti trasformano il Ministero di Salvini nel 'paese dei balocchi'
Gli attivisti di Ultima Generazione, travestiti da Pinocchio, hanno occupato il Ministero delle Infrastrutture gridando: "No al ponte sullo Stretto"
La Protesta contro il 'negazionismo' climatico a Roma: gli "eco-imbecilli" di Salvini in azione
In questo Paese allo sbando ogni giorno c’è una nuova manifestazione, un nuovo sciopero, una nuova scassatura di cabasisi. Ora c’è la specializzazione delle occupazioni e degli imbrattamenti dei cosiddetti “eco – attivisti”.
Abbiamo imparato a conoscere quelli che lo stesso Matteo Salvini ha definito “eco–imbecilli”. Si tratta dei soliti di Ultima Generazione che hanno occupato qualche giorno fa l’autostrada Torino – Milano bloccando il traffico e prendendosi gli insulti della gente.
Aveva iniziato Greta Thunberg, il fenomeno sociale di una ragazza dallo sguardo torvo e con acclarati problemi psicologici che è diventata una leader mondiale grazie allo stupidismo imperante. I suoi Venerdì per il Futuro sono tristemente noti in tutto il mondo e vengono considerati dagli studenti solo una graziosa occasione di marinare la scuola. Grandi proclami contro i cambiamenti climatici che – tra l’altro - ci hanno regalato una estate lunghissima, solo per poi bloccare il traffico, imbrattare le opere d’arte e il patrimonio dello Stato.
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Si tratta di quello che potrebbe essere definito una forma di eco–terrorismo che invece di portare consensi li allontana. L’ultima epifania dei gonzi cromatici del verde si è avuta davanti al ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, guidato da Matteo Salvini.
Ieri, in un anticipo di Halloween, hanno occupato il dicastero travestiti da Pinocchi contro il “negazionismo” che non sarebbe quello serio della Shoà, ma quello dei cambiamenti climatici. La coreografia era invero imponente: c’era una grande Pinocchio di cartapesta seduto su due barili di petrolio e poi tanti pinocchietti con il collo bloccato da lucchetti che invece di studiare se ne stavano a divertirsi a Roma.
Il nome di questo ennesimo gruppetto di provocatori è naturalmente inglese, come se si trattasse di qualche videogioco: Extinction Rebellion.
La Polizia ha protetto l’ingresso del ministero respingendo i facinorosi e regalando anche il rimbalzo aereo di un giornalista di Fanpage che avendo forse le idee poco chiare si era avvicinato troppo agli eco-attivisti confondendosi con essi. Sembrava tornati agli ’70 con lo slogan delle femministe arrabbiate: “Tremate tremate le streghe son tornate” ora sostituito con: "Governo dei Balocchi tu lo sai qual è la verità: la crisi climatica è già qua". Anche nella pochezza rimatica il degrado dei tempi.
Un piccolo Lenin in sedicesimo, arrazzato dal clima contestatorio ha declamato il solito sermoncino: "Abbiamo trascorso il luglio più caldo mai registrato, poi l'agosto più caldo e infine il settembre ma i ministri continuano a dichiarare che d'estate ha sempre fatto caldo e che lo scioglimento dei ghiacciai è dovuto a cicli naturali. Stanno deliberatamente mentendo e ingannando i cittadini". Poi una nemesi dal cielo. Qualcuno gli ha gridato contro: “Ahó, ma che nun sei contento che stamo ancora ad annà ar mare?”, e poi tutti a ridere.
Questo dà l’idea della carnevalata indecente a cui si è dovuto assistere. Tra l’altro non si è capito perché “occupare” il ministero delle Infrastrutture. Se mai il dicastero “giusto” era quello dell’Energia o dell’Ambiente ma gli studentelli sono troppo ignoranti per occuparsi di questi dettagli.