Politica

Rousseau, base M5s divisa. "Dubbi su lealtà del Pd". "Importante esserci"

Governo, base M5s divisa tra inviti al No e dubbi su lealtà del Pd

Il possibile accordo tra M5s e Pd per formare una nuova maggioranza che sostenga un secondo esecutivo guidato da Giuseppe Conte continua a non scaldare gli entusiasmi della base a 5 Stelle. Domani gli iscritti alla piattaforma Rousseau - non se ne conosce il numero esatto, a febbraio scorso ad esempio al voto sulla vicenda Diciotti hanno partecipato in 52 mila - dalle 9 alle 18 saranno chiamati a rispondere alla domanda "Sei d'accordo che il MoVimento 5 Stelle faccia partire un Governo, insieme al Partito Democratico, presieduto da Giuseppe Conte?". Nel frattempo il polso degli umori contrastanti della base pentastellata emerge dalle migliaia di commenti sotto ai post del blog delle Stelle o di quelli sui social del fondatore Beppe Grillo e del leader Luigi Di Maio. Se nei giorni scorsi, all'inizio della trattativa tra le delegazioni per lavorare sui possibili temi del nuovo esecutivo, la base pentastellata era ferma soprattuto su un secco "mai con il Pd", identificato nel "partito di Renzi", soprattutto per ragioni identitarie, ora emergono motivazioni di varia natura, da quelle legate alle campagne a 5 Stelle degli ultimi mesi ad altre piu' strettamente politiche. Ecco allora che molti utenti delle piattaforme a 5 Stelle spiegano la loro contrarieta' all'accordo ripetendo come un mantra il "No al partito di Bibbiano", contestando la vicenda, ancora tutta da chiarire al livello giudiziario, di presunti illeciti nell'affidamento di minori nel piccolo Comune a guida Dem in provincia di Reggio Emilia, nel cuore di quella che un tempo era l'Emilia 'rossa'. Altri utenti tornano alle origini del Movimento ed in piu' persone sostengono che con questa scelta si sta "distruggendo il sogno di Gianroberto Casaleggio".

Guardando nello specifico alla consultazione di domani su Rousseau, i commenti oscillano tra chi chiede di votare No per "non perdere la dignita'" ed altri che domandano "vi sembra che Renzi, che e' il sostanziale autore dell'accordo, sia un personaggio piu' affidabile di Salvini?". Non manca nemmeno chi invece invita al Si' per "far emergere finalmente la nostra anima di centrosinistra" e altri utenti che chiedono chiarezza poiche' "non c'e' solo il Pd, anche LeU, Autonomie e +Europa, insomma il vecchio pentapartito, quindi il quesito non e' completo". A Beppe Grillo, che ieri si e' rivolto ai giovani del Pd, parte della base degli elettori del Movimento rinfaccia: "Ti ricordi il faccia a faccia con Renzi?? E adesso che fai, ti ci metti insieme! Che delusione". C'e' poi chi arriva a ribaltare il leitmotiv delle prime adunate grilline, i 'Vaffa-day', rivolgendo l'insulto al fondatore del movimento perche' "hai tradito il nostro voto". Tra la classe dirigente M5s l'attesa per il voto e' scandita dal posizionamento di diversi esponenti. Il leader Luigi Di Maio ha fatto trapelare che il Movimento "si attiene a Rousseau, e' determinante". E ancora: Il quesito e' chiaro. Se i votanti daranno il via libera, bene. Altrimenti si rimette tutto in discussione". E anche il capogruppo in Senato Stefano Patuanelli ha chiosato: "Se dovessero prevalere i no, il presidente del Consiglio dovra' sciogliere la riserva di conseguenza: in modo negativo. Non vedo alternativa". Mentre la deputata Lucia Azzolina si schiera convintamente per il Si' sostenendo: "Non farlo significherebbe essere ipocriti, non credere che il Presidente Conte abbia lavorato bene e possa rappresentare un'occasione di svolta per l'Italia", chiedendo poi di "rispettare il lavoro del Presidente della Repubblica, di Conte, di non cestinare la Costituzione che abbiamo sempre tanto difeso".

Governo, Di Stefano: Ecco perché voterò sì, esserci è fondamentale

"Ormai mi conoscete e quindi sapete che amo parlare chiaramente e dire le cose come stanno. Il voto di domani su Rousseau ha conseguenze precise e nette in entrambi i casi, in base alle quali ho deciso di votare SÌ". Così su Facebook Manlio Di Stefano del M5S. "Non sono affatto sereno in nessuno scenario possibile, perché ho conosciuto il PD di Governo e so cosa possa significare. Ma so anche che un futuro governo, senza il M5S, farà al 100% tutte quelle politiche che noi, invece, contrastiamo da anni. Oggi esserci è fondamentale e con un sistema elettorale proporzionale l'esserci sarà sempre condizionato da accordi pre-formazione del Governo - ha aggiunto - Accordi che in questo caso ci sono e sembrano positivi. A voi quindi la scelta, la mia è di votare sì".

"SE VOTI SÌ 1. Nasce un governo fondato su un programma nuovo che ci garantisce comunque continuità sulle cose buone già fatte, anche in tema di immigrazione, ma inserisce una forte spinta sui nostri temi storici come l'economia circolare, la green economy, il taglio ai costi della politica e gli aiuti alle famiglie; 2. Il MoVimento 5 Stelle continua a rappresentare il 33% del Parlamento con una maggioranza quasi doppia rispetto al secondo partito più rappresentato; 3. Il M5S continua ad avere la maggioranza netta dei ministeri indirizzando quindi in modo netto le politiche del Governo; 4. Giuseppe Conte resta Presidente del Consiglio; 5. Riusciamo a concludere l'iter di buona parte dei provvedimenti già avviati - scrive il sottosegretario uscente agli Esteri - SE VOTI NO 1.Mattarella scioglie le Camere e si torna alle urne; 2. Si insedia un nuovo Governo intorno alla metà di novembre quindi impossibilitato a fare una manovra fiscale. Di fatto è possibile prevedere l'aumento dell'IVA e la cancellazione di Quota100 e del Reddito di Cittadinanza; 3. Stando ai sondaggi attuali (per quel che valgono) consegniamo il Paese al trio Salvini-Berlusconi-Meloni".