Politica

Governo Lega, Salvini recupera la Meloni e mette nell'angolo Berlusconi e M5S

Alberto Maggi (@AlbertoMaggi74)

Governo Lega, in piazza a Roma e no impeachment. Voto, la strategia della Lega

Appuntamento per martedì 29 maggio alle ore 10 alla Camera, quando ci sarà una riunione congiunta dei gruppi parlamentari della Lega. Subito dopo, alle 14, sempre a Montecitorio, consiglio federale straordinario del Carroccio. All'ordine del giorno, secondo quanto Affaritaliani.it ha appreso da una fonte ai massimi livelli del partito guidato da Matteo Salvini, oltre al tema delle alleanze in vista delle nuove elezioni politiche, inevitabili a fine estate, c'è anche l'organizzazione della manifestazione per protestare contro la decisione di Sergio Mattarella di bloccare il governo giallo-verde con il no a Paolo Savona all'Economia.

Quasi sicuramente il Carroccio scenderà in piazza, 'a difesa della democrazia e della sovranità popolare contro le ingerenze di Berlino e Bruxelles', l'appuntamento è per questo weekend o per il successivo a Roma. Un corteo della Lega aperto a tutti, anche perché - si mormora tra i leghisti - "sono state parecchie le telefonate arrivate al Quirinale da Berlino, Parigi e Bruxelles in questi ultimi giorni per stoppare Savona. E questo è del tutto inaccettabile". Sicuramente alla manifestazione saranno invitati sia Fratelli d'Italia sia i 5 Stelle, "più saremo e meglio è. Non sarà una manifestazione di partito, ma di popolo", spiega una fonte leghista.

Quanto allo scontro istituzionale con la Presidenza della Repubblica, dalla Lega spiegano che è stato proprio Giancarlo Giorgetti, l'uomo che Mattarella avrebbe suggerito per via XX Settembre, a far conoscere Savona a Salvini e a Di Maio e a sponsorizzare la candidatura dell'ex ministro del governo Ciampi.

Il capogruppo del Carroccio a Montecitorio aveva detto fin dall'inizio che non avrebbe fatto il ministro dell'Economia. Primo perché l'accordo era che avrebbe svolto il ruolo di sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, "più importante del numero uno del Tesoro visto che avrebbe controfirmato tutti gli atti del premier", secondo perché l'autorevolezza e la notorietà di Giorgetti - come ha spiegato anche Salvini - è altissima in Italia ma decisamente inferiore a Bruxelles e nei centri del potere in Europa (e non solo).

Quanto all'ipotesi dell'impeachment per il Capo dello Stato, lanciata con forza da Di Maio e Di Battista, fonti ai massimi livelli della Lega spiegano che "al 99,99% non seguiremo i 5 Stelle su questa strada. Si tratta di un binario morto. Ci vorrebbe almeno un anno e sarebbe solo una perdita di tempo che non porta a nulla".

Ecco perché tra i grillini cresce il sospetto che Salvini abbia insistito fino alla fine sul nome di Savona cercando volutamente la rottura con il Colle, poi arrivata, per correre alle urne capitalizzando così la difesa dell'Italia e degli italiani contro l'Europa e la Germania. Andando alle urne dopo agosto la Lega, data in fortissima ascesa nei sondaggi, avrà davanti a sé due strade: o l'alleanza di Centrodestra o un nuova intesa con i pentastellati. Il tutto mentre Di Maio resta fermo sulla richiesta di impeachment con toni perfino ancora più duri di quelli di Salvini.

Sulle alleanze il Carroccio, che ha incassato la ricucitura dell'asse con Giorgia Meloni, si tiene aperte tutte le strade. Se Forza Italia vota la fiducia a Cottarelli, addio Centrodestra. Ma anche in caso contrario non è detto che la Lega torni al voto con gli azzurri. Salvini potrebbe correre solo con Fratelli d'Italia o addirittura valutare l'ipotesi, anche se difficile, di un'intesa elettorale con il M5S.

Ad ogni modo la strada principale è quella di un accordo con il vecchio Centrodestra e se poi non ci fosse la maggioranza sarebbe pronta la nuova intesa con i grillini. Insomma, ora la politica dei due forni è della Lega. Salvini 1 - Di Maio 0.