Governo M5s-Pd: volano stracci prima della direzione, i renziani contro tutti
I renziani temono la conta interna e pubblicano documento per evitarla, Franceschini critico, Martina in bilico, e nel partito è guerra
Se l'ipotesi di un Governo M5s-Pd ha dilaniato il Movimento 5 Stelle, nel caso del Pd è stato simile allo scoppio di un'epidemia alla Walking Dead. Nelle sedi del Partito Democratico, infatti, sono in atto scannamenti sanguinosi tra renziani "antigovernisti" e non renziani propensi a un'alleanza con i grillini.
In rete succede più o meno la stessa cosa, e gli aficionados dell'ex segretario hanno sistemato i carri in cerchio e si preparano allo showdown di domani in Direzione. Ma la paura di essere messi in minoranza deve averli indotti alla cautela e così hanno pensato bene di predisporre un documento in tre punti - 1) Niente "conte interne" alla Direzione di domani; 2) lo "stallo" politico è "frutto dell'irresponsabilità" di M5s e centrodestra; 3) sì al confronto ma niente fiducia "a un governo guidato da Salvini o Di Maio", con cui raccogliere le firme di parlamentari e membri della Direzione del Pd.
Al momento attuale, leggiamo su un articolo Ansa, "sarebbero state raccolte le firme di 77 deputati su 105 e 39 senatori su 52" e tra i firmatari ci sono anche i capigruppo Graziano Delrio e Andrea Marcucci. Subito dopo la diffusione del documento, molti non renziani hanno pensato che i seguaci dell'ex premier avessero paura dei numeri e che abbiano deciso di mettere le mani avanti.
Frattanto, le componenti del Pd non vicine a Renzi, quelle cioè che fanno capo a Dario Franceschini, Piero Fassino, Andrea Orlando, Michele Emiliano, Gianni Cuperlo, ReteDem e al segretario reggente Maurizio Martina, hanno in mente di arrivare in Direzione con la richiesta di voto sul mandato di quest'ultimo, e sulla sua proroga fino all'Assemblea Nazionale.
E in tutto questo Franceschini, dal canto suo, critica aspramente la decisione di raccogliere sul sito senzadime.it le liste di membri della direzione favorevoli o contrari al negoziato con il m5s. "Quando in una comunità politica" scrive Franceschini, "alla vigilia di una discussione seria che riguarda il partito e il Paese si arriva a questo, c'è qualcosa di profondo che non va".
La guerra dei mondi dem intanto continua, più truculenta che mai.