Politica

Governo, Mattarella decide venerdì. Stop del Quirinale al voto subito

Mattarella: distinguere bene comune da interessi di parte

Governo, Mattarella decide venerdì. Stop del Quirinale al voto subito

Sergio Mattarella attenderà la direzione del Pd, giovedì, con una certificazione ufficiale di una linea strategica, malgrado le dichiarazioni esplicita di Matteo Renzi rilasciate l'altra sera a Che tempo che fa. Per il Quirinale non ci sarebbe spazio per dare l'ok a governi di minoranza. Il dilemma: ascoltare le richieste del centrodestra, Berlusconi in primis dopo risultati elettorali in Friuli Venezia Giulia, che chiede un incarico per Matteo Salvini (malgrado stando ai conti manchino una cinquantina di voti per formare una maggioranza)? Abbastanza improbabile che accada. L'idea di un governo di minoranza non piace perchè si baserebbe sulla compravendita di parlamentari. E Mattarella darebbe il semaforo verde al centrodestra solo se uscissero allo scoperto i parlamentari disposti ad appoggiare tale governo. A tal proposito, secondo quanto riporta il Corsera, "in caso d’incertezza sui numeri, compirebbe un azzardo lo stesso presidente. Perché Salvini (o Giorgetti, il cui nome ritorna) farebbe il governo, salirebbe sul Colle a giurare con i propri ministri per poi magari non ottenere la fiducia dell’Aula, restando in carica fino alle elezioni. Con vantaggio suo, svantaggio degli altri e un caos incontrollabile nel Paese".

Il voto a giugno però è ipotesi impossibile: a causa della legge sugli italiani all’estero in cui si indica un minimo di 60 giorni per avviare le procedure elettorali, prima della data fissata per l’apertura delle urne. Voto a settembre/ottobre? Mattarella è negativo. Intanto per il rischio di risultato elettorale simile e poi perchè anche con una maggioranza, non ci sarebbero i tempi tecnici per fare la legge di Stabilità, costringendo l'Italia all'esercizio provvisorio di bilancio e al rischio di nuove speculazioni finanziarie.

Mattarella: distinguere bene comune da interessi di parte

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, alle celebrazioni della Festa del lavoro, nel suo discorso sottolinea piu' volte come le istituzioni "sono chiamate a fare la loro parte" per assicurare che la crescita del lavoro e la sua qualita' siano centrali per ogni strategia di governo". Mattarella, dopo aver elencato le priorita' sull'occupazione, conclude rimarcando che "non mancano difficolta' nel nostro cammino, tuttavia - afferma - dove c'e' senso di un destino da condividere dove si riesce ancora a distinguere il bene comune dai molteplici interessi di parte il Paese puo' andare incontro con fiducia al proprio domani".

1 maggio: Mattarella, lavoro centrale per ogni strategia governo

"La crescita del lavoro e la sua qualita' restano necessariamente centrali per ogni strategia di governo. Il lavoro e' la priorita' avvertita dalla stragrande maggioranza dei nostri concittadini. Le istituzioni sono chiamate a fare la loro parte". Cosi il presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel suo discorso alle celebrazioni della Festa del lavoro. "Il primo maggio - sottolinea il capo dello Stato - e' anche una festa della nostra democrazia. La Costituzione pone il lavoro a fondamento della Repubblica, perche' considera la persona come il perno della societa', come centro dell'ordinamento, come la misura delle sue regole