Politica

Governo unità nazionale: quando? Conte cade? Ecco le risposte

Di Alberto Maggi

Coronavirus e ipotesi di governo di unità nazionale

Le quotazioni del governo istituzionale o di unità nazionale sono in ribasso. Anzi, fossimo a Piazza Affari, sarebbero sospese per eccesso di ribasso. La proposta avanzata da Matteo Salvini e dalla Lega, che aveva ottenuto il nì di Forza Italia e il no di Fratelli d'Italia (con qualche timida apertura dai renziani di Italia Viva) perde consistenza. Non tanto e non solo perché l'uomo della Provvidenza, Mario Draghi, non pare assolutamente interessato almeno in questa fase a entrare nell'agone politico, ma soprattutto perché mancano le basi per avviare il dialogo tra Partito Democratico e Centrodestra.

La cosiddetta Cabina di Regia sul Decreto Aprile per fronteggiare le conseguenze economiche dell'emergenza coronavirus è un fallimento. Lega, Fratelli d'Italia e Forza Italia attaccano il governo sordo che a parole si dichiara disponibile al dialogo con l'opposizione ma che nei fatti ignora le proposte dell'opposizione. Anche tra i parlamentari leghisti, che continuano a sentirsi rigorosamente in chat e con videocall, è ormai diffuso il sentiment che gli spazi per una svolta politica si stiano tutti chiudendo.

Ieri, lunedì, il segretario della Lega Salvini - secondo quanto risulta ad Affaritaliani.it - avrebbe telefonato al presidente della Repubblica Sergio Mattarella per esprimergli tutto il disappunto del suo partito per la mancata collaborazione da parte della maggioranza sui provvedimenti per salvare l'economia, nonostante vari incontri e malgrado dopo il varo del Cura Italia lo stesso premier Giuseppe Conte aveva garantito massima apertura al Centrodestra. L'ex ministro dell'Interno, e con lui Giorgia Meloni e gran parte di Forza Italia, si sono ormai resi conto che l'esecutivo vuole andare avanti con le proprie gambe senza il contributo delle opposizioni.

Intanto anche dai massimi vertici del Partito Democratico, alla domanda di Affaritaliani.it su un eventuale esecutivo di larghe intese, la risposta lapidaria è "non ci sono altri piani al momento". L'unica differenza tra Dem e 5 Stelle, tra i quali comunque non mancano malumori e contrapposizioni, è che i pentastellati parlanno apertamente di Conte avanti fino al 2023, mentre il Pd parla di "al momento", lasciando quindi aperta la strada (molto stretta) ad altre ipotesi in autunno o nel 2021, ma solo qualora la situazione economica fosse davvero disastrosa. Ma si vedrà non prima di settembre.