Politica

Hitler, Draghi e la vignetta dello scandalo

l'opinione di Paolo Diodati

Assessora della Lega nei guai per uno "scherzo" sul premier e il fuhrer

Oppure è una buffonata esagerata, quasi oltre ogni limite, al pari dell'istituzione di controllori per sgrufolare nelle buste della spesa e vedere se un non vaccinato o col green paz non aggiornato, ha qualche acquisto proibito? In questi giorni col freddo non si scherza (morire di freddo, su un barcone di disperati, in fuga dalla miseria assoluta, come abbiamo appreso l'altro ieri, lo dimostra), ripeto, che effetto fa a una persona di normale sensibilità e raziocinio, sapere che Draghi, ha firmato il divieto ai non possessori di green paz, anche di mangiare un panino, da solo, con mascherina, seduto mezzo assiderato, fuori, all'aperto?

Non potevo credere che una cattiveria così stupida, inutile, addirittura disumana da ogni punto di vista, potesse essere vera! Ho dovuto controllare su Internet l'operatività di questa mostruosità e ne ho avuto poi ulteriore conferma, ultrascandalizzata, da altri amici che, trovando il ristorante esaurito al di dentro, pur di mangiare qualche cosa, si sono accontentati di stare all'addiaccio. Tutti hanno dovuto mostrare il green pass, che ho iniziato a chiamare green paz, roba da pazzi!

Come definire chi ha concepito questa assurdità per cattiveria e stupidità?  Non conviene perdere tempo per giustificare le due parole usate. Se qualcuno può contattare Fratoianni, gli chieda quali parole adopererebbe, oltre alle pene aggiuntive da infliggere. Concludo, caro Fratoianni: pensare che una normativa simile, oltre che a essere stupida, disumana e cinica, da psicologia persecutoria di paranoici alla Hitler, e farci una vignetta con la rabbia di chi s'immedesima nei perseguitati, è un andare oltre ogni limite (uso sempre le sue parole) nei primi due ambiti (pensieri e parole). Ma Mario, il M'illumino d'incenso, è andato oltre ogni limite, anche con i fatti. Senza tirare in ballo il suo comportamento con il Parlamento: umiliato dall'inizio alla fine, considerandolo di utilità zero.

E se si facesse una vignetta con le due storiche definizioni del Parlamento, date dal Maestro di Foffo? "Un bubbone da eliminare" e "bivacco", disse il maestro di Hitler ed esempio da seguire per Mr M'illumino d'incenso. Si sottolinea:  ma Angela Maria, aveva una funzione pubblica e il suo errore imperdonabile e da punire, è quello d'essersi comportata come una volgare vignettista, come le tante e i tanti, che si sfogano nel cortile globale. Ha leso la dignità della Giunta. Punti di vista e di unità di misura. Per me è la Giunta è stata troppo conformista facendo esplodere un caso. Ha punito la facoltà di critica in chiave oltretutto, umoristica.

Siamo al "Chi ironizza sul Capo, peste e covid lo colgan!" E qui, per chi avrà la pazienza di sopportarmi ancora, traggo la conclusione "filosofica", sperando di non scandalizzare ulteriormente, dovesse leggermi, il filosofo Fratoianni: A tutto c'è (o dovrebbe esserci) un limite. Mi auguro di strappare un sorriso alla sconcertata, incredula Angela Maria, e almeno a tutti quelli che la capiscono e difendono, inventandomi una barzelletta che faccia un po' al suo caso. È difficilissimo inventarsi una nuova barzelletta, eppure nessuno può aver mai sentito questa, in cui sfrutto due luoghi comuni: le battute sui carabinieri e il vizio del lecchinaggio verso un potente (l'allusione dovrebbe risultare già chiara).                       

Parto da una leggenda sulle famose lunghe pause di Bettino Craxi. Ovunque parlasse, il suo lento e scandito eloquio s'interrompeva ... lui spaziava, pensoso, con lo sguardo intorno, assorto come in cerca del modo migliore per esporre il concetto. Durante un comizio, sul palco, volendo fare una parafrasi, disse: "Ecco, compagni. Ora vi racconto una barzelletta. Un compagno comunista, contadino, povero, ma con i piedi ben piantati per terra, credeva di parlare con un intellettuale compagno socialista, sempre squattrinato..." e qui, iniziò una delle sue proverbiali lunghe pause. 

Dopo quattro o cinque secondi, due sotto il palco, iniziarono a ridere a crepapelle e ad applaudire, scatenando un'ovazione di gente che rideva e applaudiva. I primi due che avevano scatenato il putiferio di risa, notarono che tre davanti a loro restavano impassibili. Uno strizzando un occhio al compagno vicino disse "Vedi quelli, capirai... sono tre carabinieri!" Finita la concentrazione della pausa, Bettino, facendo segno con le mani, zittì tutti e disse "Insomma, compagni, me la fate finì 'sto cazzo di barzelletta?"