Politica
Il “discorso del passamontagna”, pericolo Beppe Grillo
Quel richiamo al terrorismo e alle Brigate Rosse
Schlein si caccia, come al solito, nei guai da sola
Quello che desta meraviglia non è tanto Grillo che si manifesta nella sua forma peggiore nelle piazze, quanto la gente che gli va ancora dietro.
L’eterno populismo italiano.
Purtroppo c’è una parte degli italiani strutturalmente incline alla violenza e all’eversione e il demagogo genovese vi ricorre ogniqualvolta ha bisogno di voti e lo fa senza mai pagare dazio.
Il Movimento Cinque Stelle si è rivelato negli anni per quello che molti sospettavano: una sòla.
Infatti dovunque ha governato ci sono stati disastri e i suoi dirigenti hanno dimostrato di essere animati da una approssimazione disarmante, basti pensare a quello che ha combinato a Roma Virginia Raggi che non solo non è stata riconfermata ma è finita all’ultimo posto nelle ultime elezioni amministrative.
Ieri a Roma c’era una “manifestazione contro la precarietà”, un minestrone rancido già cucinato diverse volte dai grillosi, oltretutto totalmente fuori sincrono in un periodo di record di occupati.
Il comico sfiatato ha iniziato così:
«Siate i leader di voi stessi. Fate le brigate di cittadinanza, mettetevi il passamontagna e di notte, senza farvi vedere, fate i lavoretti, sistemate i marciapiedi. Reagite».
Notare come abbia utilizzato il titolo di un famoso libro di un coaching, Roberto Re, “Leader di te stesso” nel tentativo di eccitare e manipolare il pubblico.
Poi parte con le solite stupidaggini apocalittiche:
“Tutti quelli che hanno lasciato il movimento mi hanno denunciato. Io sto vivendo la mia terza vita e mi reincarnerò nella quarta”.
Un gioiello la minchiata sugli anziani: “Io darei il voto ai sedicenni, ma andrei oltre. Andrei per aspettativa di vita, un sedicenne dovrebbe votare 8 volte e un ottantenne non dovrebbe votare”.
Ma torniamo alla frase che ha provocato la rivolta di tutti gli altri partiti e cioè quella sulle “brigate di cittadinanza” che ricordano molto pericolosamente le “brigate rosse” e un periodo difficilissimo per l’Italia, cioè gli anni di piombo.
Il senatore Maurizio Gasparri ha dichiarato:
“È un provocatore. È un uomo senza coscienza e senza idee. È un penoso caso umano. Grillo è la vergogna assoluta. Ha portato in politica schiere di incompetenti. Resti chiuso nella sua casa. Grillo è un passato di vergogna che deve essere dimenticato per ripristinare i principi della libertà, della democrazia e della verità".
Carlo Calenda ha voluto sottolineare che:
"Invocare passamontagna e violenza in piazza è gravissimo e rischioso. Oltreché indegno in un Paese, come l'Italia, drammaticamente colpito nei decenni passati. Mi chiedo cosa pensi delle parole di Grillo Giuseppe Conte".