Politica

Il silenzio del Colle e i distinguo di una parte politica

Quanta povertà di spirito da parte di chi - più o meno platealmente - si smarca dalla difesa di Mattarella dopo gli attacchi del Cremlino. Il commento

di Fabio Massa

Il silenzio del Colle e i distinguo di una parte politica

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E quindi abbiamo scoperto che qualcuno (pare, la Lega) è "tiepido" nel difendere il presidente della Repubblica. Abbiamo scoperto che qualcuno, ovvero il Movimento 5 Stelle, di fatto dà ragione ai deliri nazionalisti russi. Abbiamo scoperto che ci sono giornali (tipo il Fatto Quotidiano) che spiega come sì, in effetti la portavoce del Cremlino che cita direttamente il nostro presidente, e lo minaccia, abbia qualche ragione.

Torniamo al punto: Sergio Mattarella non si tocca

Quanta povertà di spirito, quanta voglia di smarcarsi, come quelli che avendo ancora una qualche antica radice comunista che non si è evoluta, all'alba del 2025 urlano del fascista a chiunque, pure a Cristicchi solo perché in passato si è occupato di foibe e di lotta alla maternità surrogata. Torniamo al punto: Sergio Mattarella non si tocca. In un Paese di campanile, e sotto ogni campanile c'è una fazione pronta a muovere guerra alla parrocchia di fianco, l'unica istituzione nella quale ci riconosciamo tutti è la Presidenza della Repubblica. Anche perché non viene sporcata da nessuna insinuazione, nessuna indagine pretestuosa, e perché essa stessa essendo la base su cui tutto il nostro sistema si poggia, non offre mai il fianco a nessuna polemica. E tace, di fronte agli attacchi scomposti di una portavoce qualunque. Perché così deve essere.

I Presidenti (con la P maiuscola) e gli insulti

Ma il resto della democrazia si deve stringere, non può fare distinguo pelosi per raccattare il voto di qualche disgraziato in più. C'è un unico potere sano, buono, pulito, dalla faccia cortese, in Italia: è l'unico Presidente che i giornalisti scrivono con la maiuscola. Dobbiamo difenderlo. Detto questo, e non vuol dire giustificare proprio nulla, forse avremmo bisogno di un po' di misura pure quando ci riferiamo ai capi di stato degli altri Paesi. Provate a pensare a quanti insulti ricevono dalla politica italiana Macron, Trump, e via andare. Si potrebbero offendere anche loro, e probabilmente lo fanno. Eppure tacciono, esattamente come il nostro Sergio nazionale.