Politica

Il sondaggio che atterra Draghi. C’è ancora emergenza, colpa del governo

di Antonio Amorosi

C’è ancora l’emergenza. Di chi è la responsabilità? Per gli italiani: del governo. Nei palazzi del potere tutti sanno, ma in Rai lo dicono solo di notte

Il sondaggio che fa a pezzi Draghi. Sono le cattive misure del governo a prolungare la pandemia. Non è colpa dei non vaccinati. E i vaccini non funzionano. Lo pensano gli italiani

Qualcuno ha fatto agli italiani le domande da evitare: “C’è ancora l’emergenza pandemia. Di chi è la responsabilità?”. Il risultato lo spiega Raffaele Rio, presidente di Demoskopika, al programma tv Anni 20 su Rai 2 che ha commissionato il sondaggio in esclusiva al centro di ricerca. 
La maggiore responsabilità secondo gli italiani è del governo, più precisamente la “cattiva gestione del governo”. Risponde in questo modo il 40% degli intervistati. La pensano quindi così 4 italiani su 10. E solo meno di un terzo, precisamente il 27%, sostiene che la colpa sia invece da dare ai non vaccinati. Un terzo poi, il 33%, pensa che la colpa sia dei vaccini che non funzionano. Un risultato a dir poco clamoroso, visto il quotidiano martellamento di Tv, quotidiani, radio e magazine web a canali unificati, che da 2 anni sostengono l’opposto. Peccato che il programma di Rai 2, Anni 20, con Francesca Parisella e Alessandro Giuli, vada in onda solo a tarda notte. E il sondaggio di Demoskopika passi il 13 gennaio 2022 solo sul tardi, a un'ora dall’inizio della trasmissione.
Raffaele Rio: “Il campione continua a raccontarci di uno smarrimento che avverte una comunicazione caotica soprattutto da parte delle istituzioni del governo”. Poi Rio aggiunge che i giovani sono i più scettici sulle responsabilità del governo.


Non bastasse il primo risultato clamoroso, Demoskopika chiede agli italiani anche cosa pensino degli obblighi vaccinali e delle quarantene. In sostanza il sondaggio ha cercato di raccogliere un giudizio sulle misure del governo. Il 41% degli intervistati bocciano sia gli obblighi vaccinali che le quarantene. Il 36% si dice invece favorevole. Gli indecisi si attestano su un 23%. “L’area della contrarietà è trasversale dal punto di vista territoriale”, spiega Rio, “ma ha picchi di oltre il 60%
per chi ha manifestato un orientamento politico di centro destra”.
I numeri mettono sotto accusa il governo in modo netto. 
Il sondaggio oltre tutto è stato fatto a giugno, prima della nuova ondata pandemica, quando le misure restrittive riguardavano solo alcune categorie, così come gli obblighi di vaccino, prima delle misure del governo come il green pass, gli obblighi vaccinali estesi e il lavoro vincolato all’imposizione del vaccino per diverse categorie e gli over 50.


Il 22 luglio scorso prima Draghi ha comunicato agli italiani che non vaccinarsi equivaleva a morire o fare morire: "L’appello a non vaccinarsi equivale a morire. Non ti vaccini, ti ammali, muori oppure fai morire. Non ti vaccini, ti ammali, contagi, lui, lei muore. Questo è”. Poi ha convinto gli italiani che la vaccinazione li avrebbe resi immuni e che sarebbe bastato il green pass per avere la “garanzia di ritrovarsi tra persone non contagiose”. Ma a un certo punto ha chiesto i tamponi anche ai vaccinati, confermando che le informazioni comunicate in precedenza erano sbagliate e avevano indotto gli italiani a comportamenti superficiali. Contemporaneamente ha diviso la società tra buoni e cattivi, vaccinati e non vaccinati, creando un nemico utile a distogliere l’attenzione dalle responsabilità del governo e dalle gravi lacune gestionali del sistema sanitario.
Interventi, quelli del governo, privi di qualsiasi base scientifica e che discriminano una parte della popolazione impedendogli la possibilità di lavorare, di accedere ai servizi di cui pagano le tasse e alla vita sociale. 

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