Politica

Israele in guerra, governo nel panico. Petrolio boom, tassi alle stelle e...

Di Alberto Maggi

C'è il rischio che saltino i rinnovi dei contratti nel settore pubblico

"Ci potrebbe essere un incremento del 40, 50 o anche 60% del prezzo del petrolio nel giro di poche settimane", sottolineano gli analisti Usa citati dalle radio israeliane

 

Scenari davvero preoccupanti arrivano direttamente da Israele. Al di là delle notizie ufficiali sul numero delle vittime, sui rapiti, sui combattimenti e sui bombardamenti, questa mattina una delle principali radio israeliane - come Affaritaliani.it è in grado di rivelare - ha spiegato che sono in arrivo aiuti militari "ingenti e mai visti prima nella storia" da parte degli Stati Uniti per sostenere Benjamin Netanyahu e il probabile, quasi certo, governo di unità nazionale che nascerà presto a Gerusalemme. Anche perché Joe Biden è furioso per l'uccisione di numerosi cittadini americani da parte di Hamas.

Ciò significa, sempre secondo le fonti che arrivano direttamente da Israele, che il conflitto potrebbe espandersi oltre la Striscia di Gaza e interessare anche il nord di Israele con attacchi contro gli Ḥezbollāh che si trovano in Libano e che hanno contribuito in questi giorni a colpire lo Stato Ebraico. Dietro Ḥezbollāh c'è direttamente l'Iran degli ayatollah. L'ipotesi, che al momento la diplomazia sta cercando di scongiurare, è quella di ampliamento drammatico della guerra con gravissime conseguenze economiche.

Esperti, sempre israeliani, hanno spiegato che il più 5% visto questa mattina sui mercati finanziari come aumento del prezzo del petrolio è "poco cosa" rispetto a quanto potrebbe accadere con un'escalation su vasta scala. "Ci potrebbe essere un incremento del 40, 50 o anche 60% del prezzo del petrolio nel giro di poche settimane", sottolineano gli analisti Usa citati dalle radio israeliane. E tutto ciò, come ha scritto Affaritaliani.it, avrebbe conseguenze pesantissime anche in Europa e in particolare in Italia.

Il risultato sarebbe una nuova impennata dell'inflazione e, di conseguenza, una nuova stretta da parte della Bce e della Fed con l'aumento ulteriore dei tassi di interesse. Che, oltre a danneggiare famiglie e imprese, farebbe crescere il rendimento dei Btp italiani, oggi al 4,7%. Le stime e le ipotesi sono di una possibile crescita del rendimento dei titoli di Stato entro poche settimane fino al 6-7% e ciò vuol dire meno soldi per il governo per finanziare le misure nella Legge di Bilancio per il 2024.

Fonti della maggioranza contattate da Affaritaliani.it spiegano che, nel caso in cui la situazione precipitasse con conseguenze economiche e finanziarie pesanti, non salterebbe il taglio del cuneo fiscale per il prossimo anno fino a 35mila euro di reddito ma in pericolo sarebbero i rinnovi dei contratti nel pubblico impiego, ormai attesi da anni. Questo mette in allarme l'esecutivo, Palazzo Chigi e il Mef. Anche per il possibile incremento dello spread e il tutto sempre con lo scenario di un governo tecnico o di salvezza nazionale che aleggia come spettro in caso di inflazione alle stelle, recessione e spread sempre più alto.