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Politica
Iv, Renzi: "Serve un salario d'ingresso e non minimo per i giovani lavoratori"
Matteo Renzi

Iv, Renzi: "Il dramma vero per l'Italia è l'emigrazione e non l'immigrazione"

Matteo Renzi, candidato alle prossime Europee con Stati Uniti d'Europa, la lista nata dall'unione tra Italia Viva e +Europa, è scettico sul salario minimo. Il leader di Italia Viva non condivide il piano di Pd e M5s per garantire uno stipendio dignitoso a tutti i lavoratori ma lancia una proposta alternativa: si tratta del salario d'ingresso. "Un giovane laureato - spiega Renzi a Il Mattino - che entra nel mondo del lavoro, dopo anni di sacrifici e spese si ritrova con un salario d'ingresso nel mondo del lavoro, il primo stipendio, che è spesso sproporzionato rispetto al costo della vita. Questo non gli consente di essere indipendente, di acquistare una casa, di mettere in cantiere, se vuole, un figlio, di progettare il suo futuro. Magari sceglie di spostarsi e andare all'estero. Su questo bisogna intervenire".

Leggi anche: Renzi per le Europee: "Stati Uniti d'Europa per fare la differenza"

"Il dramma vero di questo Paese, e la vera ferita per il Mezzogiorno, - prosegue Renzi a Il Mattino - non è l'immigrazione ma l'emigrazione. Per questo la prima preoccupazione che il governo dovrebbe avere è detassare il lavoro. Io feci gli 80 euro: oggi dico che ne servirebbero molti di più. Quanto al salario minimo, non sono contrario: semplicemente se farlo significa finanziarlo con le tasse dei contribuenti, magari con una patrimoniale, dico no". Poi Renzi attacca la premier, che a suo dire sta facendo troppo poco per il Sud: "Giorgia Meloni è una perfetta influencer, esca dalla campagna elettorale costante e pensi lavorare per il Mezzogiorno".






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