Politica

Lavoro, da luglio sblocco dei licenziamenti. Ma solo per le grandi aziende

Per i piccoli imprenditori, invece, ci sarà da aspettare l'autunno per poter ridimensionare il proprio organico, fino alla riforma degli ammortizzatori sociali

Lavoro, da luglio sblocco dei licenziamenti. Ma solo per le grandi aziende

Il governo Draghi ha deciso di prorogare il blocco dei licenziamenti, visto che l'emergenza Coronavirus non accenna a placarsi, anzi i numeri sono tornati allarmanti e l'esecutivo si prepara a mettere in atto misure ancora più restrittive, con un lockdown programmato per le feste di Pasqua. Ma la norma - si legge su Repubblica - prevede due fasi. La prima vale per tutti, vale a dire impossibilità di licenziare fino al 30 giugno, ma dopo quella data le cose cambieranno. Le aziende dotate di cassa integrazione ordinaria torneranno a poter licenziare, le altre no fino alla riforma degli ammortizzatori, attesa entro l’autunno. Il piano in due fasi, illustrato ieri dal ministro del Lavoro Andrea Orlando (Pd) in commissione al Senato, prevede dunque una proroga inevitabile del divieto che scade il 31 marzo, allungato di tre mesi.

Ma offre - prosegue Repubblica - alle aziende più grandi, a partire dalla manifattura, una fine certa del blocco che dura ormai da un anno. Dal primo luglio potranno ristrutturare anche licenziando. Oppure scegliere di mantenere parte dei dipendenti in Cig, non più gratis come quella Covid a carico dello Stato, ma pagata dai loro contributi. «Dobbiamo evitare di trattare situazioni diverse con strumenti uguali, creando sperequazioni», dice Orlando. Nello stesso tempo «il protrarsi della crisi impone una riforma di sistema», ovvero ammortizzatori «universali e semplici », in grado di coprire tutti i lavoratori di tutti i settori e tutte le aziende. Oggi non è così.