Politica
Lollobrigida e il treno fermato. Chiamata all'ad Trenitalia: "Vorrei scendere"



Il capotreno conferma: "L'ordine mi è arrivato dalla centrale". Lo stop a Ciampino e l'auto blu già pronta per il ministro. Chieste le dimissioni
Lollobrigida, la ricostruzione di quella "giornata particolare" in cui il ministro ha fatto fermare il treno
Il caso Lollobrigida ormai è esploso, le opposizioni chiedono le dimissioni per il ministro che ha fatto fermare il treno in ritardo per scendere a Ciampino, uno stop non previsto dall'itinerario. Ecco la ricostruzione di quella giornata e le testimonianze chiave. Tutto comincia - si legge su Il Fatto Quotidiano - con il cognato di Giorgia Meloni che chiede: "Che cosa possiamo fare per poter scendere?". Prosegue con qualcuno del suo staff che chiama l’amministratore delegato di Trenitalia: "Siamo qui a Ciampino, vorremmo scendere, qualcuno ci viene a prendere in stazione". E si conclude con il capotreno che confessa ai colleghi: "Mi hanno chiamato dalla centrale". Con Trenitalia che si difende: "Abbiamo fatto l’annuncio per tutti, chiunque poteva scendere".
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Ma l’auto blu fuori dalla stazione della cittadina c’era solo per Lollobrigida. Nel protocollo di Trenitalia- riporta Repubblica - esiste la "fermata straordinaria". Si effettua, per esempio, in caso di gravi motivi di salute dei passeggeri. Secondo i vertici ce ne sono state 207 quest’anno. Ma nessuna prevede uno stop and go in una stazione non prevista dal percorso. Nel 2023 sono avvenute per rotture dei treni o per stop dovuti a lavori sulla linea. Mentre l’unica ragione per fermare il treno e poi farlo ripartire sono i motivi di ordine pubblico. Senza contare che quella di Ciampino non è una stazione Tav. Intanto il deputato di Alleanza Verdi Sinistra Angelo Bonelli annuncia un esposto in procura a Roma. La denuncia verrà girata per competenza a Velletri.
"Per quanto e' di mia competenza faro' tutto quello che e' necessario. Non sono mai fuggito al confronto. Sono convinto di aver agito non solo nell'ambito della legalita' e della norma ma nell'interesse dello Stato e per rappresentarlo a Caivano. Quella discesa dal treno non era per andare in vacanza o andare a trovare la mia famiglia, ma per andare a fare il lavoro". Lo ha detto il ministro dell'Agricoltura, Francesco Lollobrigida, a margine del Forum Coldiretti, organizzato con The European House - Ambrosetti a Villa Miani a Roma, rispondendo a una domanda sulla vicenda che lo riguarda dello di un treno per farlo scendere e di un'eventuale richiesta del Parlamento a riferire in Aula. Il ministro risponde "no" a chi gli domanda se intende dimettersi come chiesto dalle opposizioni. "Per me il vero privilegio e' stato quello di stare tra i cittadini di Caivano - ha aggiunto - a cominciare dai bambini, che sono il nostro futuro e che oggi sono nelle condizioni di tornare a frequentare il parco, grazie al lavoro delle forze dell'ordine e dell'esercito che in tempi velocissimi hanno ripulito quella che era una piazza di spaccio. Lo Stato c'e', c'e' in tempi celeri e non solo quando i riflettori erano accesi ma anche nei giorni successivi".