Politica
M5s, Casaleggio aveva preparato un quesito da "No". Ma Grillo lo ha stoppato
Continua la guerra interna tra i grillini. I big 5s non riescono a liberarsi della piattaforma
M5s, Casaleggio aveva preparato un quesito da "No". Ma Grillo lo ha stoppato
Il M5s deve fare i conti con una guerra interna, senza esclusione di colpi. Non c'è pace tra i big del partito e il figlio del fondatore del Movimento, Davide Casaleggio. Gli esponenti di punta grillini non riescono nel loro intento, quello di togliergli il potere di far decidere tramite il voto sulla piattaforma Rousseau. Il quesito - si legge su Repubblica era un tranello. Un modo per spingere a dire no, o ad avallare l’idea dell’astensione. È stato questo, oltre ai tempi completamente sballati, a convincere Grillo a fermare il voto sul governo Draghi con il video di martedì sera. E a farlo riprogrammare per oggi. Con l’aiuto del presidente della Camera Roberto Fico, di Luigi Di Maio, di chi sta cercando di salvare la prospettiva di un governo di salvezza nazionale.
Permettere che tra le risposte ci fosse l’astensione, rischiava di mandare tutto a monte, dando forza ai parlamentari ancora riottosi su cui soffia da fuori il vento delle parole di Alessandro Di Battista. "Beppe ha visto tutto, possiamo andare", aveva detto Casaleggio martedì. Ma Grillo, - prosegue Repubblica - nega, esplode, per un attimo c’è il rischio che mandi davvero tutto all’aria, stanco di un rito che è diventato motivo di scontro, sospetti, veleni. «Un pasticcio voluto», così viene definita la mossa del manager da chi ha contribuito a fermarla. Il Movimento è costretto - per statuto, per le regole interne, la natura incompiuta - a ripassare dalla piattaforma. Lasciando ancora una volta il Paese appeso alle decisioni degli attivisti.