Politica

Mara Carfagna e la fascinazione del "nemico"

Giuseppe Vatinno

Anche Stefania Prestigiacomo ne è vittima

Una sindrome si aggira per la politica: è quella della fascinazione per l’avversario.

In effetti, non è una sindrome nuova e data da lungo tempo, forse dall’inizio stesso dell’apparizione dell’umanità.

In pratica si tratta di questo: un duro e puro, col tempo, si trasforma e abbraccia le posizioni dell’avversario. Si può chiamare anche “sindrome di Stoccolma” e non sempre ha le sue origini nel puro e semplice tornaconto personale. Anzi, si tratta più spesso di una convinta adesione al nuovo verbo che però nasconde una non convinta adesione a quello precedente. Solo così si spiegano le conversioni epocali. Il caso più evidente quello di Mara Carfagna, esponente di spicco di Forza Italia che negli ultimi mesi nel suo ruolo di vicepresidente della Camera ha bacchettato con particolare veemenza Matteo Salvini e il governo, peraltro alleato del suo partito a livello locale.

Ma la lista è lunga. Di pochi giorni fa c’è il caso dell’ex ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo Deputata di Forza Italia che ha raggiunto in gommone la nave dei migranti Sea Watch, insieme a Nicola Fratoianni Leu) e Riccardo Magi (Radicali Italiani).

E poi i casi storici.

Ad esempio, Gianfranco Fini che da leader di una destra dura e fascista arrivò poi, in un viaggio in Israele, a definire il fascismo il “male assoluto” provocando le reazioni dei camerati di un tempo.

Un altro caso è stato quello di Renata Polverini che in una certa fase della sua vita politica frequentava spesso i salotti televisivi di sinistra ed anzi sembrava proprio convertita al nuovo credo e si parlò anche di una sua possibile candidatura con Veltroni.

Naturalmente vale anche il procedimento simmetrico e speculare e cioè persone di sinistra che si spostano a destra ed effettivamente, a ben pensarci, il primo fu proprio Benito Mussolini che da direttore dell’Avanti! Quotidiano socialista divenne il capo indiscusso della destra.

Nicola Bombacci, oscillò per tutta la sua vita tra sinistra socialista, comunismo (fu vicino a Lenin in Unione Sovietica) e fascismo e finì a Piazzale Loreto.

Lucio Colletti, filosofo marxista, si avvicinò dapprima alla rivista socialista Mondo Operaio e poi si convertì e divenne addirittura Deputato per Forza Italia.

Matteo Renzi invece è stato soggetto ad un fenomeno diverso, uomo sostanzialmente di destra si è trovato a guidare il Partito Democratico, erede del Partito Comunista Italiano.

Anche Matteo Salvini ha avuto una fase di “sinistra” quando era iL leader dei “comunisti padani” nel parlamentino della Lega ed anche il senatur Umberto Bossi da giovane era stato iscritto al Pci.