Politica
"Mattarella comandi o si va al voto. Ma si sa, non è un cuor di leone..."
Crisi di governo/ Elezioni o governo tecnico? Che cosa accadrà ora? Affaritaliani.it lo ha chiesto all'ex sindaco di Venezia Massimo Cacciari
Come si esce da questa crisi di governo?
"Un modo è quello suicida del pateracchio alla Renzi-Di Maio, i due reduci massacrati che si mettono assieme. Speriamo che non ce la facciano".
Infatti oggi Di Maio ha detto che non intende sedersi al tavolo con Renzi...
"Bene, bene, bene. Perfetto".
Quindi?
"Esclusa questa sciagurata ipotesi, se ne uscirà in base a quello che deciderà Mattarella. Il Presidente può decidere che il governo continui ordinandogli di arrivare al bilancio, ma dubito che ciò accada visto che non è cuor di leone. Oppure ci sarà un governo tecnico ma è il Capo dello Stato che deve imporlo al Parlamento. Se lo ordina i voti si trovano, se non comanda e non fa il Presidente limitandosi a prendere atto si va a votare a ottobre con l'esercizio provvisorio, lo spread a 500 e un Paese che rotola nel dirupo. Come si merita".
L'ipotesi di un governo istituzionale?
"Mattarella comanda e può dire: 'Bambini, il Paese va a rotoli e l'Europa ci massacra, la smettete di scherzare?'. Può imporre a questo governo di continuare fino al bilancio per evitare l'aumento dell'Iva oppure imporre un governo tecnico al Parlamento per poi votare dato che non si può fare una campagna elettorale in queste condizioni. E voglio vedere il Parlamento che dice no di fronte a una crisi istituzionale pazzesca. Deve essere Mattarella che comanda e impone, se non se la sente si va a votare presto".
Lei ha detto che il Presidente non è un cuor di leone...
"Questa situazione pazzesca emersa dalle elezioni delle 2018 avrebbe dovuto giocarsela diversamente. Non poteva non immaginare che questo governo sarebbe stato il peggiore disastro della galassia. Mattarella era perfettamente consapevole che il governo prima o poi sarebbe entrato in crisi visti i perenni scontri e le tante chiacchiere. Al limite avrebbe dovuto portare il Paese a nuove elezioni dopo due mesi dal 4 marzo".
Che cosa avrebbe dovuto fare il Capo dello Stato?
"Doveva prima dare il mandato a Di Maio e poi a Salvini, farli fallire entrambi e andare subito al voto. E invece rischiamo che ciò accada dopo un anno e mezzo di disastri. La differenza è che adesso è tutto più drammatico e con la prospettiva della vittoria del duo Salvini-Meloni. Come si fa a non capire che il governo M5S-Lega era impossibile che durasse?"
E Zingaretti?
"Poverino... Per come è messo mi fa pena, Dio santo. Non è un decisionista e ha Renzi che lo tiene sotto tiro grazie alla sua maggioranza nei gruppi Pd. L'ex premier se ne è uscito spudoratamente parlando di accordo con il M5S... Proprio un bambino, proprio lui che ha impedito a Zingaretti la minima mossa nei loro confronti. Peggio di così Zingaretti non potrebbe essere messo. Se poi ci fosse anche una scissione alla vigilia della campagna elettorale, il Pd sarebbe davvero finito. Ha ragione Calenda stavolta".
E Berlusconi?
"Può andare a fare l'ultima ruota del carro con Salvini o giocarsela da solo sperando che i moderati gli diano qualche voto per poi vedere come collocarsi. Salvini se lo dovrà imbarcare visto che comunque vale un 6-7%".
Se si vota e si ripresenta il vecchio Centrodestra la scissione di Toti è stata abbastanza inutile...
"Questi pifferai della corte di Berlusconi... L'elemento simpatico di Berlusconi è che sa allevare questi fanciulli che valgono meno due del due di picche che poi tradiscono e fanno una fine orrida. E se la meritano. L'unico che ha carisma è Silvio".
Un governo Salvini-Meloni porterebbe l'Italia fuori dall'euro?
"Per forza, ovvio. Salvini farebbe una campagna elettorale parlando di Europa come di un disastro che non ci ha permesso di fare la flat tax e rilanciando l'autonomia del Nord per accontentare i governatori leghisti. Dopo una campagna così e insieme alla Meloni, ovvero un mix di sovranismo e xenofobia, pensate che l'Europa possa darci credito? La strada tormentata verso l'Italexit è segnata con un governo Salvini-Meloni. Il programma elettorale europeista, tra virgolette, glielo scriverà Savona? Farà come i conservatori britannici".