Politica
Meloni, compleanno ad Abu Dhabi. Dal viaggio da Trump al caso Cecilia Sala: la premier festeggia i successi in politica estera ma a Roma aumentano le tensioni
Ancora incerta la presenza negli Usa per l'insediamento di Trump
Meloni porta a compimento il passaggio di consegne alla guida del partito dei Conservatori europei, da ieri nelle mani dell’ex premier polacco Mateusz Morawiecki, affiancato da tre vicepresidenti, tra i quali il luogotenente meloniano in Europa Carlo Fidanza
Giorgia Meloni oggi compie 48 anni. Un compleanno lontano da casa (Meloni si trova in missione negli Emirati Arabi, ndr) ma tutto sommato sereno. Meloni ha vissuto da protagonista i primi giorni del nuovo anno. I sondaggi sono tornati a sorridere a lei e a Fratelli d’Italia che torna a veleggiare intorno al 30%.
È il frutto di un combinato disposto come quello tra l’”effetto Cecilia Sala” e la posizione molto netta assunta dalla premier a difesa delle forze dell’ordine dopo gli episodi degli ultimi giorni. Che gli elettori di centrodestra si aspettino di più sul fronte della sicurezza la premier lo sa bene, tanto da aver annunciato in uno dei suoi ultimi passaggi alle Camere interventi significativi nel 2025.
Intanto però i fatti di Capodanno a Milano con le molestie ai danni di ragazze italiane e straniere per mano di gruppi di giovani immigrati, l’episodio nel riminese rispetto al quale Meloni ha chiesto un encomio solenne dell’Arma al maresciallo Masini, gli attacchi dei centri sociali alle forze dell’ordine che hanno raggiunto il loro picco a Roma, Torino e Bologna… tutto questo, sommato ai silenzi imbarazzati del Pd e di molti suoi esponenti di governo locale a partire dal sindaco di Milano Beppe Sala, è vento nelle vele del Presidente del Consiglio.
Mentre nella maggioranza a Roma si lavora per sbloccare l’iter del ddl sicurezza introducendo una nuova norma sulla tutela dei poliziotti aggrediti, Meloni è ripartita per l’ennesimo tour de force all’estero. Ancora non è dato sapere se risponderà positivamente all’invito di Donald Trump per il suo Inauguration Day previsto il 20 gennaio.
Nel frattempo Meloni porta a compimento il passaggio di consegne alla guida del partito dei Conservatori europei, da ieri nelle mani dell’ex premier polacco Mateusz Morawiecki, affiancato da tre vicepresidenti, tra i quali il luogotenente meloniano in Europa Carlo Fidanza. E, in attesa di capire se la premier volerà a Washington oppure no, spetterà proprio a una piccola delegazione di ECR portare al neo presidente USA i saluti della destra europea.
Da Abu Dhabi, dove si trova in missione istituzionale, le polemiche domestiche sul terzo mandato ai governatori come Luca Zaia sembrano così lontane, eppure Meloni - di ritorno dal tour de force estero - ci dovrà mettere la testa per sedare gli alleati riottosi. Ce la farà? Tutto lascia pensare di sì, anche se i segnali di nervosismo nel centrodestra si moltiplicano e sarà bene - dicono nella cerchia meloniana più ristretta - non sottovalutarli.
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