Politica

Meloni-Erdogan: accordo su migranti, Libia e armi. Ma c'è disaccordo su Gaza

di redazione politica

La premier e il sultano diventano amici. Incontro a tu per tu senza gli staff. Intesa su Libia e armi, ma c'è distanza su Israele, Gaza e Hezbollah

Summit Meloni-Erdogan: il dietro le quinte dell'incontro tra grano, migranti, Libia e Gaza

Un ringraziamento per la mediazione di Ankara per rilanciare l'accordo sull'export di grano tra Mosca e Kiev attraverso un corridoio sicuro nel Mar Nero dopo il passo indietro della Russia, la promessa di "rafforzare" la cooperazione in materia migratoria, e l'annuncio di un'intesa a breve tra Roma e Ankara per la gestione dei flussi dalla Libia. Questi, hanno fatto sapere fonti italiane, i temi chiave dell'incontro tra Giorgia Meloni e il presidente turco recep Tayyp Erdogan a Istanbul. Il faccia a faccia, prima visita bilaterale di Meloni in Turchia dopo diversi incontri tra i due leader a margine di eventi internazionali, è durato circa due ore a palazzo Vahdettin, la residenza di Istanbul del presidente turco. Il bialterale è stato l’occasione "per rinsaldare il rapporto tra due paesi partner, amici e alleati", hanno detto le stesse fonti.   

D'altronde, già prima di ieri sera Recep Erdogan e Giorgia Meloni avevano avuto cinque bilaterali, ricorda il Corriere della Sera, "a margine di altrettanti vertici internazionali, in cui si sono conosciuti, si sono «annusati», si sono detti con molta trasparenza tutto quello che di negativo avevano da dire l’uno dell’altro, e alla fine questa franchezza è sfociata in un rapporto di rispetto e in qualche modo anche di amicizia. Se non fosse stato così Erdogan non avrebbe avuto il piacere di invitare a cena la presidente del Consiglio, se non fosse stato così forse non sarebbero stati a tu per tu, come ieri sera, da soli, senza staff, per quasi un’ora".

Meloni, arrivata nella città sul Bosforo in tarda mattinata e che si è concessa una passeggiata al Gran Bazar di Istanbul prima del faccia a faccia con Erdogan, ha "espresso grande apprezzamento per i costanti sforzi di mediazione diplomatica di Ankara" sulla guerra in Ucraina, "con particolare riferimento alla riattivazione della 'Black Sea Grain Initiative' per sbloccare l’invio del grano dai porti ucraini" dopo che nel luglio scorso la Russia non ha rinnovato l’accordo. L'incontro inoltre, "ha permesso un confronto sui grandi temi globali" in vista "della presidenza italiana del G7 con particolare riferimento alla guerra a Gaza e all’invasione russa in Ucraina", fa sapere palazzo Chigi.   

Tema chiave quello della gestione dei flussi migratori: Roma sottolinea che "la collaborazione dello scorso anno ha portato ad una riduzione del 56% dei flussi irregolari lungo il corridoio Italia- Turchia", e annuncia una "cooperazione in questo ambito sempre più stretta anche in relazione alla  Libia dove i rispettivi Ministeri degli Esteri intendono concludere presto una intesa". I due Leader hanno discusso della sicurezza e dello sviluppo del Mediterraneo con un "focus particolare" proprio "sulla Libia, nonché del futuro dell’Africa anche in vista del prossimo Vertice di Roma.     

Tra i tanti punti di accordo, proprio la questione del Medio Oriente è la più delicata. Scrive il Corriere della Sera: "Non puoi sostenere che Hezbollah non sia un movimento terrorista, tu che conosci così bene il fenomeno, e io non posso essere d’accordo con te, è uno degli argomenti che la premier ha veicolato anche ieri sera, su un piano molto outspoken (cioè schietto), prendendo a prestito sempre una metafora della diplomazia, e lui le ha risposto che lei non può non vedere o riconoscere che anche Israele difende i propri diritti con azioni o operazioni che dalle stesse Nazioni Unite vengono definite criminali". 

La premier e il presidente turco hanno anche fatto il punto delle relazioni bilaterali in tutte le sue dimensioni: politiche e di difesa, economiche e culturali, e sono state passate in rassegna le diverse opportunità economiche per le aziende italiane tra cui Leonardo. "Lo stato delle relazioni economiche è eccellente, con un interscambio commerciale che ha superato i 25 miliardi di euro e si avvicina all’obbiettivo condiviso dai Governi di almeno 30 miliardi di interscambio entro il 2030". Infine, "sono state passate in rassegna le diverse opportunità economiche per le aziende italiane tra cui Leonardo nonché la possibilità di organizzare quanto prima la Commissione congiunta economico commerciale Italia-Turchia assieme ad un business forum".