Politica
Meloni negli Usa, buoni rapporti con Biden e Harris. I premier Dc insegnano: mai "rompere" con la Casa Bianca... Inside
La premier deve anche riequilibrare lo spostamento di Salvini (vicepremier) a destra con Orbàn a Pontida
Punto chiave dell'intervento della premier all'Onu l'Italia ponte tra Europa e Africa
Il momento chiave del viaggio di Giorgia Meloni negli Stati Uniti, accompagnata dal ministro degli Esteri Antonio Tajani, è l'intervento in Assemblea Generale delle Nazioni Unite nella notte italiana tra martedì e mercoledì. Ma intanto la presidente del Consiglio - spiegano fonti qualificate di governo - terrà un profilo molto "amichevole" con il presidente Joe Biden e con la sua vice Kamala Harris, visti anche gli ultimi sondaggi che danno la democratica in vantaggio in molti stati chiave per le presidenziali Usa di novembre.
La mossa di Meloni serve in chiave americana per riequilibrare sullo scacchiere internazionale lo spostamento a destra di Matteo Salvini, vicepremier, che avrà ai primi di ottobre il primo ministro ungherese Viktor Orbàn ospite a Pontida. Ma la premier, comunque, continua informalmente a tenere anche rapporti con i repubblicani e con l'entourage di Trump essendo anche presidente dei Conservatori Riformisti.
Ma al momento deve comunque fare buon viso a cattivo gioco e tenere buoni rapporti con Biden-Harris perché come insegnano i presidenti del Consiglio della Dc si devono avere sempre ottime relazioni chiunque sia l'inquilino della Casa Bianca. Per quanto concerne il discorso all'Onu, sempre secondo quanto risulta ad Affaritaliani.it, Meloni - che ha già fornito qualche importante anticipazione nel discorso al 'Vertice del Futuro', nell'ambito dell'Assemblea generale dell'Onu a New York (vedi link in fondo all'articolo) - punterà molto sul rilancio del multilateralismo in particolare come presidente del G7 cercando in qualche modo un dialogo tra il blocco dei Brics, Cina in testa ma anche India, e i Paesi occidentali della Nato.
Scontato il sostegno all'Ucraina fino al raggiungimento di una "pace giusta", ma senza concedere l'utilizzo delle armi italiane a Kiev per colpire in territorio russo, e sul fronte del Medio Oriente Meloni ribadirà la necessità del concetto di "due popoli due stati" e quindi sostegno a Israele che ha il diritto di difendersi dai terroristi come Hamas ed Hezbollah ma, allo stesso tempo, ricercare una mediazione per arrivare almeno a una tregua umanitaria per la popolazione di Gaza, ormai stremata, puntando molto sulla necessità di evitare un'escalation e un allargamento del conflitto.
Ma il punto principale del discorso della premier all'Assemblea Generale dell'Onu sarà il rapporto con l'Africa. Partendo dal Piano Mattei, Meloni cercherà di accreditare il nostro Paese - vista anche la collocazione geografica nel Mar Mediterraneo - come collante di un nuovo rapporto tra Europa e Occidente e il Continente africano. Stop alle politiche neo-colonialiste, con una frecciatina indiretta alla Francia di Emmanuel Macron, e un nuovo modello di relazioni basato sugli investimenti di Europa e Occidente in Africa anche per fermare i flussi migratori verso l'Europa e quindi verso l'Italia. Insomma, una Meloni democristiana andrà in scena a New York e negli Usa.