Politica
Meloni non sa la storia e crede solo alle lamentazioni di Zelensky
Meloni, inebriata dal successo che sta vivendo, dovrebbe tener presente la ferocia di un popolo costretto a fare una guerra
E che dire della Giorgia, che ora ride sempre, gongola, non tocca terra, ha fatto approvare il 4° invio di armi, andrà dal noto saggio pacifista, già invitato a ricambiare, venendo in Italia? Evidentemente, ex studentessa modello con ottimi voti anche in storia, non dovendo essere interrogata in storia contemporanea, non l'ha studiata e crede solo alle lamentazioni di Zelensky. Altrimenti saprebbe che la guerra in atto è una conseguenza della solita intromissione degli USA nei focolai più adatti per far degenerare le ostilità in guerre. E le ostilità sempre più gravi erano in progressione in Ucraina dal 2014, con referendum ed elezioni politiche dichiarate nulle da chi non voleva riconoscere i diritti degli ucraini che si sentivano e si sentono russi.
Ma, a prescindere dalle posizioni diverse che possiamo avere noi italiani sull'intrigata storia di quel popolo martoriato, non ci vuole un genio per mettere in relazione le nostre crescenti difficoltà economiche con le ritorsioni russe e con lo spreco di soldi per una guerra che non dovrebbe coinvolgerci minimamente né militarmente, né economicamente, anche in base all'art.11 della nostra Costituzione che vieta il ricorso alla guerra come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali.
È ovvio che l'esageratamente applaudito dai claqueur, lo Sgarrante della Costituzione, allungherebbe l'art.11 con vari "tranne..." "Sì, però..."...
In realtà dovremmo uscire dalla Nato, per non essere i cagnolini del "guerrafondaio" e impostore Biden. Chi ricorda che, per vincere la concorrenza, autorizzò la messa in vendita dei "vaccini" Pfizer, un anno e mezzo prima della fine della sperimentazione, provocando le dimissioni di Direttore e Vice dell'istituto dove era in atto lo studio sull'efficacia e sugli effetti collaterali? Basterebbe questo episodio per mostrare il cinismo delinquenziale di un uomo che, per far vendere un prodotto americano su scala mondiale, se ne buggera dell'eventuale pericolosità.
Chi passò dall'essere "l'Uomo della Provvidenza", avendo, tra i tanti onori, quello d'aver intitolato un canale (Canale Mussolini, romanzo di Pennacchi) nell'opera d'importanza storica, la bonifica dell'Agro Pontino, finì crivellato di colpi a Piazzale Loreto, impiccato per i piedi, insieme all'incolpevole amante, come maiali.
Putin, il cui volto porta i segni della tragedia che sta vivendo, ha detto recentemente "Abbiamo sconfitto Napoleone e Hitler, vinceremo anche questa volta". La Meloni, inebriata dal successo che sta vivendo, dovrebbe tener presente la ferocia di un popolo costretto a fare una guerra, tra l'altro non sentita o a subire una crisi tipo quella anni 20 dl secolo scorso e che ci sono segni evidenti di una paurosa crisi economica: basta osservare i grandi magazzini, ad esempio i reparti generi alimentari e frutta. Dopo le chiusure dei piccoli, ora toccherà a loro.