Politica
Meloni, svolta europeista per comandare anche a Bruxelles. Il piano
Di Alberto Maggi
La premier Giorgia Meloni cambia passo sui migranti dicendo no al ritorno dei decreti Salvini e rafforzando l'asse con la presidente della Commissione Ue Ursula
Ma il vero punto di svolta di Meloni è l'Europa e il dialogo, anche sull'immigrazione, con Ursula von der Leyen. La presidente della Commissione europea, dopo la strage di Cutro, ha promesso mezzo miliardo di euro, notizia accolta con grande favore dalla premier. La linea è proprio quella: muoversi in perfetta sintonia con Bruxelles, come la premier ha cercato (con difficoltà) di spiegare anche ieri all'olandese Mark Rutte. Non bisogna dimenticare che Von der Leyen non è una socialista ma è un popolare e l'obiettivo di Meloni, presidente dei Conservatori e Riformisti europei, è proprio quella di stravolgere il quadro politico continentale dopo le elezioni europee del 2024 con un'alleanza tra PPE e il suo ECR.
Per questo, quindi anche politicamente, l'asse con la presidente della Commissione è fondamentale. Infine, ora dall'altra parte non c'è più il mite e pasticcione Enrico Letta ma la combattiva Elly Schlein (che ha fatto un bagno di folla l'altro giorno in piazza a Firenze). Meglio quindi, per Meloni, virare verso il centro, cercare una politica moderata e non di destra-destra (anche e non solo sull'immigrazione) visto che - come dicono tutti i sondaggisti e come dimostrano i casi Renzi, Salvini e Meloni - le elezioni si vincono intercettando quei dieci milioni di elettori mobili che cambiano spesso idea.