Migranti, scontro vero, ma niente crisi. Ecco cosa accade nel governo
La verità sulla contrapposizione tra Salvini e Conte-Di Maio sui migranti bloccati a bordo delle navi delle Ong Sea Watch e Sea Eye al largo di Malta
La contrapposizione tra Matteo Salvini da una parte e il presidente del Consiglio Giuseppe Conte e il vicepremier Luigi Di Maio dall'altra, sul tema dei migranti della Sea Watch e della Sea Eye è "reale e non c'è alcun gioco delle parti" nel governo e nella maggioranza, spiegano ad Affarialiani.it fonti dell'esecutivo ai massimi livelli. Le stesse fonti, però, assicurano che "non c'è alcun rischio che il governo cada" su questo tema, anche se la tensione è oggettiva.
A Salvini non sono piaciute le parole del premier disposto ad accogliere in Italia una parte seppur piccola di migranti e lo considera un cedimento rispetto alla linea zero sbarchi. Tuttavia, dalla Lega sottolineano come non ci sia alcuna alternativa politica e quindi "il governo deve andare avanti e andrà avanti".
Gli italiani non capirebbero una crisi oggi, soprattutto con reddito di cittadinanza e quota 100 da implementare e con la riduzione della pressione fiscale per lavoratori e imprese da cominciare a studiare per il 2020.
Senza dimenticare l'autonomia regionale tanto cara al Carroccio e che nelle prossime settimane vedrà finalmente la luce. Certo che, spiegano fonti leghiste, con l'avvicinarsi delle elezioni europee "i motivi di tensione e di scontro aumenteranno inevitabilmente" vista la sfida tra i due partiti di maggioranza. Ma una crisi no. Non conviene a nessuno e non c'è alternativa. Almeno per ora.
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