Politica
Primarie nel Pd, è scontro tra Bassolino e Renzi
Il caso Bassolino continua ad agitare le acque delle prossime amministrative a Napoli nella coalizione di centrosinistra e non solo. "I problemi politici si affrontano con la politica, non cambiando le regole", ha detto Roberto Speranza a nome della minoranza Pd, contraria a una norma ad hoc che impedisca all'ex sindaco Antonio Bassolino di partecipare alla corsa per la poltrona di primo cittadino di Napoli.
Anche per Nico Stumpo il no alle primarie per gli ex sindaci, rischia di essere "una decurtazione delle libertà personali. Servono soluzioni politiche non raggiri burocratici". Paroile che fanno seguito a quelle di Deborah Serracchiani, vicesegretario del Pd, che aveva detto che chi e' gia' stato sindaco, non si può ricandidatare.
Serracchiani, spiega che non e' una norma ad personam quella sulla candidatura: "in realta' varrebbe anche per Renzi a Firenze e Delrio a Reggio Emilia. E' solo un modo per dire che quando un'esperienza si e' chiusa, si e' chiusa per davvero. Nulla di strano: lui ha gia' dato". E rispondendo ad una domanda sul fatto che il sostegno all'ex sindaco di Napoli, indicherebbe il fallimento della cosiddetta rottamazione renziana, il vicesegretario del Pd sottolinea che "Bassolino non e' in cima ai miei pensieri. E comunque noi stiamo cambiando in profondita' questo Paese, quindi non si puo' certo parlare di fallimento della rottamazione solo perche' circolano due o tre nomi". Ma se Bassolino si candidasse lo stesso, Seracchiani dice: "Puo' decidere liberamente di fare qualunque scelta, ma non potra' correre alle primarie del Pd".
"Propongo il 20 marzo come data nazionale per le primarie". Lo afferma Matteo Renzi alla direzione del Pd. Il premier sembra così voler far calmare le acque sul caso Bassolino e afferma: "Ci vuole una moratoria fino a gennaio". "Discutere su quando sarà il congresso o quando faremo le primarie rischia di dare al Paese l'idea di essere totalmente non allineati con i problemi contingenti", conclude.